Il Ministero delle Comunicazioni risponde in Diretta Tv sui problemi di interferenze con i paesi esteri

antenna_tvVerrà trasmessa in diretta televisiva, a partire dalle ore 15.00 di oggi (su Raitre e sul canale della Camera dei Deputati) un’interrogazione a risposta immediata (question time), al Ministro dello Sviluppo economico, concernente le problematiche evidenziate da AERANTI-CORALLO in ordine alla esclusione dalla pianificazione in molte regioni di numerose frequenze televisive digitali terrestri ritenute interferenti con stazioni di paesi esteri confinanti e sulle iniziative che il Ministero intenda intraprendere a tutela del settore televisivo locale.

Tale interrogazione è stata presentata dall’on. Davide Caparini (gruppo Lega Nord per le Autonomie) e da altri 18 Deputati della Lega Nord (Massimiliano Fedriga, Stefano Allasia, Angelo Attaguile, Stefano Borghesi, Umberto Bossi, Matteo Bragantini, Filippo Busin, Roberto Caon, Giancarlo Giorgetti, Paolo Grimoldi, Guido Guidesi, Cristian Invernizzi, Marco Marcolin, Nicola Molteni, Gianluca Pini, Emanuele Prataviera, Marco Rondini e Roberto Simonetti).

L’avv. Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO, ha dichiarato al riguardo: “Le emittenti televisive locali stanno vivendo la questione con molta preoccupazione, in quanto lo Stato Italiano, a fronte di proprie evidenti responsabilità politiche e legali sulla problematica, avrebbe dovuto individuare soluzioni adeguate per tutelare la posizione di imprese che hanno realizzato investimenti e sviluppato occupazione confidando in assegnazioni frequenziali rimesse in discussione poco tempo dopo il relativo rilascio”.

“AERANTI-CORALLO – ha proseguito Rossignoli – ritiene che il Governo dovrebbe assumere iniziative finalizzate a dare soluzione al problema, assegnando i canali televisivi tra quelli esclusi dall’ex beauty contest e quelli non assegnati in sede di beauty contest in sostituzione di eventuali canali da dismettere”.

“Inoltre, è necessario – ha aggiunto Rossignoli – un incremento dello stanziamento delle misure compensative destinato alle imprese che intendano dismettere volontariamente i propri canali.

In mancanza di soluzioni concrete – ha concluso Rossignoli – molte imprese televisive locali non potranno più svolgere l’attività di operatori di rete e avranno, quindi, grandi difficoltà per diffondere i propri programmi; tutto ciò avrà inevitabili conseguenze sulla continuità aziendale delle emittenti interessate e sul relativo quadro occupazionale.”

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