AnnoUno su La7 – L’incontro con la Stampa

announo_01 Lunedì scorso è stata presentata a Roma, presso la sede dell’Associazione Stampa Estera, la terza edizione di AnnoUno, programma ideato da Michele Santoro e condotto da Giulia Innocenzi. Lo scorso anno aveva visto un felice e vincente lancio ed era stato salutato come l’innovativo “talk dei giovani”, salvo poi essere bocciato alla seconda edizione dalla critica, che aveva accusato l’Innocenzi di aver distrutto l’essenza del format.

In conferenza sono state anticipate tutte le novità che verranno introdotte nella nuova serie di puntate: in primo luogo i nomi dei nuovi opinionisti, che saranno Antonio Di Pietro e Alba Parietti. Già qualcuno ha notato come siano due personaggi abbastanza lontani dagli orientamenti della conduttrice, rispetto a Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli – tra i grandi assenti di questa edizione –, e a chi a tal proposito dice “avete innescato una bomba”, Giulia Innocenzi risponde provocatoriamente “e allora speriamo esploda”.

In secondo luogo i giovani che si sono candidati per partecipare al dibattito in studio con gli ospiti e con i politici: si tratterà di ragazzi meno politicizzati, ma più impegnati a condurre delle serie battaglie personali. Così, ad esempio, per la prima puntata dedicata agli allevamenti intensivi in cui si discuterà di alimentazione e nutrizione – con Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, e Umberto Veronesi, da sempre dichiaratamente contro la carne – tra i giovani potrebbero esserci un vegetariano e un vegano, ha detto Giulia Innocenzi.

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Varietà dunque nei temi che verranno dibattuti: dai problemi giovanili – come disoccupazione e difficoltà a scegliere il matrimonio e mettere su famiglia – alla riflessione su come è cambiata la vita di tutti i giorni con l’avvento di internet e la conseguente dipendenza da smartphone e social network.

È seguito poi un lungo intervento di Michele Santoro che ha comunicato i numeri di share e di ascolti, per i quali Servizio Pubblico ha registrato nelle ultime tre stagioni i migliori risultati tra i talk politici.

Non è vero che i talk sono finiti, si tratta di un genere insopprimibile per la tv – ha detto Santoro – se a La7 li tagliassero non resterebbe più nulla.

In dirittura d’arrivo con Servizio Pubblico che chiuderà i battenti, Santoro si è mostrato in una fase molto creativa e si è detto desideroso di poter mettere in atto una delle tante idee che ha in mente (ad esempio vorrebbe cucire un intero programma addosso a Marco Travaglio, nda). Se me lo permetteranno, dimostrerò come è possibile tirare fuori cose sempre nuove e come sia necessario innovare per cambiare la tv di oggi, la cui crisi riflette quella dell’intero paese, ha detto Santoro. Programmi politici che proliferano e si fanno concorrenza negli stessi orari, prolungamenti eccessivi della prima serata che blocca la creatività della seconda e indigestione di informazioni nei talk, sono solo alcuni dei problemi evidenziati dal conduttore. Visti i grandi risultati ottenuti con Servizio Pubblico, l’industria dei tubi innocenti – come l’ha definita Santoro stesso – che si è affermata con una semplice multipiattaforma indipendente, chissà cos’altro sarà capace di creare.

Per il momento, il prossimo appuntamento è per domani ore 21.10 su La7 con AnnoUno.

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