“Io e Lei” – Anteprima e Recensione

ioelei“Io e Lei” è il nuovo lavoro di Maria Sole Tognazzi, in uscita il 1 ottobre distribuito da Lucky Red. È un film che vuole descrivere la “semplicità e l’uguaglianza” come ha detto la regista in conferenza stampa di “un amore come tanti altri”.

Le protagoniste della storia sono Marina (Sabrina Ferilli) e Federica (Margherita Buy), due donne totalmente diverse che stanno insieme da oltre cinque anni. Marina è un’ex attrice diventata commerciante, solare ed esuberante, proviene da una famiglia popolare ed è lesbica dichiarata da sempre; Federica, invece, borghese, algida e fragile fa l’architetto, ha un ex marito (Ennio Fantastichini) e un figlio 23enne (Domenico Diele), e trova della difficoltà nel mostrare la sua omosessualità agli altri.ioelei_02

Come in ogni commedia, ovviamente, gli equilibri della coppia saranno messi a dura prova da una crisi però, di fatto, la narrazione non sconvolge molto. Volutamente estranea alla carnalità di un’opera come “La vita di Adele” come dichiarato dagli sceneggiatori, Io e Lei è una commedia romantica molto leggera in cui vengono mostrate scene di vita quotidiana di due persone che cenano davanti alla Tv guardando l’ultima puntata della propria serie preferita ed era proprio questo l’intento della regista: il mostrare una coppia normale, come ce ne sono tante, perché è grazie anche a piccole cose come questa che si potrà ottenere davvero l’uguaglianza. Va detto che nella ricerca della semplicità quotidiana regista e sceneggiatori si sono fermati un po’ troppo allo strato superficiale del rapporto e che avrebbero potuto osare di più ma a tale critica la stessa Ferilli ha risposto di apprezzare “l’approccio in punta di piedi”.

A dare delle sfumature alla monotonia del racconto hanno sicuramente contribuito Sabrina Ferilli e Margherita Buy: le due, differenti in tutto e per tutto, grazie anche alla scrittura delle scene riescono a creare una buona alchimia e a regalarci scene divertenti in cui traspare al massimo veracità romana della prima contrapposta alla goffaggine e alle insicurezze del personaggio della Buy.

Al sentir parlare di “film politico” la Tognazzi dice di accettare il termine solo in quanto mezzo culturale di sensibilizzazione e anche le attrici ribadiscono di essere grate per avere avuto l’occasione di poter contribuire a dire qualcosa a favore di un tema sì importante soprattutto in un momento in cui la politica italiana è chiamata ad esprimersi a riguardo e (si spera) a prendere decisioni fondamentali che riducano l’arretratezza del paese. Su questo tema, la Ferilli, che non ha mai tenuto nascoste le proprie opinioni politiche, si è dimostrata pronta a combattere perché “sono i cittadini che devono indirizzare le azioni dei propri rappresentanti”.ioelei_03

Pur non dovendo essere un film politico, quindi, visto il tema trattato che è spesso ancora un tabù, tale aspetto passa inevitabilmente in primo piano; per tornare all’aspetto commedia la Tognazzi ha raccontato di aver avuto ispirazione da “Il Vizietto”, film che ha visto protagonista suo padre, e di averlo reso al femminile principalmente a causa del desiderio di lavorare con le due attrici: per la seconda volta dopo “Viaggio Sola” con la Buy e per la prima volta da regista con la Ferilli. Tale scelta, a detta degli sceneggiatori, è stata una grande opportunità in quanto si sono trovati davanti a un territorio inesplorato dato che il cinema italiano non ha mai dato spazio ad un rapporto del genere, tra due donne adulte, prima.

Ci piace quindi questa apertura del cinema italiano alla sensibilizzazione del grande pubblico con una commedia accessibile a tutti anche se valutato oggettivamente il lungometraggio non presenta spunti e caratteristiche particolarmente interessanti.

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