Oscar 2016: la grande festa di Hollywood tra conferme, novità, polemiche e torti rimediati

oscar2016_00Alla fine è accaduto: Leonardo DiCaprio ha ottenuto il suo ambito Oscar. Lo avevamo anticipato su queste pagine solo qualche mese fa, all’uscita di “The Revenant”: l’Academy ha premiato quella che è forse stata la peggior interpretazione di DiCaprio, almeno tra quelle che hanno ottenuto una nomination, ma che indubbiamente è andata a colpire nel segno grazie alla giusta dose di abbrutimento fisico, dedizione alla causa e ad un personaggio che nel suo essere genitore di un indiano del quale vuole vendicare la morte, espia in qualche modo i peccati di un’America che non è mai riuscita del tutto a liberarsi dal senso di colpa per il proprio orribile passato.

Ma per quanto questa ottantottesima edizione degli Oscar venga e verrà ricordata principalmente per il trionfo di Leo (e per la fine dei meme a lui dedicati), non è stata solo questo.
E’ stata l’edizione della presa di coscienza di un problema, ovvero della mancanza (per il secondo anno consecutivo) di candidati di colore tra i candidati ai premi principali.
Una mancanza di uguaglianza che il presentatore della serata, il noto comico di colore Chris Rock, non ha mancato di sottolineare, con la sua solita irriverenza.

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“Sono sicuro che anche negli anni ’60 non ci fossero nomination per i neri, ma al tempo non protestavamo e sapete perché? Perché quando venivamo picchiati e violentati non ce ne fregava niente di sapere se il premio per la miglior fotografia sarebbe andato a un nero” ha esordito, continuando poi anche con riferimenti all’attualità e ai ragazzi di colore uccisi dai poliziotti, per poi proporre la nascita di una intera categoria “black” per assicurarci che ci siano premi alle persone di colore (d’altronde non avrebbe meno senso del fatto che abbiamo premi separati per attori e attrici, come se fossimo in atletica, dove quella divisione è invece motivata).

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E’ stata anche la notte di Ennio Morricone, altro grandissimo del cinema, insieme a DiCaprio, che ancora mancava nel palmares della manifestazione (aveva ricevuto l’Oscar alla carriera nel 2007 dopo cinque nomination senza vittorie), con l’Academy che sembra aver voluto riparare con questa edizione a due grandi torti del passato.
E’ stata la notte di Lady Gaga, che non ha vinto nella sua categoria (il premio per la miglior canzone è andato a Sam Smith e Jimmy Napes per la canzone “Writings on the wall” tratta da 007 Spectre) ma che ha donato al pubblico una energica performance con la sua “Till’ it happens to you” dedicata alle vittime di violenza, commuovendo tutti i presenti.
E’ stata una notte di conferme e di novità, con da una parte il secondo Oscar consecutivo per il regista Alejandro Gonzales Inarritu e il terzo consecutivo per il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, entrambi per “The Revenant”, e dall’altra la vittoria alla prima nomination in entrambe le categorie dedicate alle attrici, con il premio alla non protagonista andato ad Alicia Vikander per “The Danish Girl” e quello alla protagonista vinto da Brie Larsson per “Room”.
E’ stata anche una notte di sorprese, come quella per la statuetta al miglior attore non protagonista dove in molti si aspettavano la vittoria di Tom Hardy, dopo l’ennesima grande performance regalata in “The Revenant” o la vittoria di Silvester Stallone, alla sua settima interpretazione del personaggio di Rocky in “Creed”, ma che alla fine ha visto affermarsi il Mark Rylance di “Il ponte delle spie”.

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Difficile trovare un unico vincitore: se la palma come film più premiato è andata a “Mad Max: Fury Road”, la grandiosa opera steampunk di George Miller, che dopo le dieci nomination ottenute è riuscito a portarsi a casa ben sei statuette (tutte tecniche), “The Revenant” ha trionfato in tre delle categorie più importanti (miglior attore protagonista, miglior regia e miglior fotografia), mentre il premio più ambito, quello di miglior film, è andato a “Il caso Spotlight” (vincitore anche come miglior sceneggiatura originale), film che narra dell’inchiesta portata avanti da un gruppo di giornalisti di Boston per far sapere la verità su una serie di abusi sessuali su minori perpetrati da un gruppo di sacerdoti.

Se proprio dovessimo trovare uno sconfitto, potrebbe essere “Star Wars: il risveglio della Forza”, uno dei film più snobbati e che ha perso anche nella categoria a lui più congeniale, quella degli effetti speciali che ha visto la vittoria (anche questa un po’ a sorpresa) dell’ottimo film “Ex Machina”, esponente di un cinema di fantascenza intelligente che alle sparatorie e alle esplosioni, preferisce una trama ad alta tensione che ruota attorno a tre soli protagonisti chiusi in un bunker sotterraneo (con l’androide al centro della vicenda guarda caso interpretato dalla stessa Vikander vincitrice del premio come miglior attrice non protagonista).

Insomma, è stata la vittoria di un cinema d’autore, che riesce ad essere ancora innovativo nonostante ciò che si dice della penuria di idee di una Hollywood sempre più schiava di sequel, reboot e supereroi.
E per chi fosse disperato all’idea della fine dei meme su DiCaprio, potete dormire sonni tranquilli: il buon Leo ha pensato anche a voi e tra il discorso di accettazione del premio con dito medio in vista e la statuetta dimenticata durante l’after party, ha dato spunto a tutta una nuova serie di prese in giro.

TUTTI I PREMI DELLA SERATA:

Miglior film – “Il caso Spotlight”
Miglior regia – Alejandro González Iñárritu “The Revenant”
Miglior attore protagonista – Leonardo DiCaprio “The Revenant”
Miglior attrice protagonista – Brie Larson “Room”
Miglior attore non protagonista – Mark Rylance “Il ponte delle spie”
Miglior attrice non protagonista – Alicia Vikander “The Danish Girl”
Miglior sceneggiatura originale – “Il caso Spotlight”
Miglior sceneggiatura non originale – “La grande scommessa”
Miglior film straniero – “Il figlio di Saul”
Miglior film d’animazione – “Inside Out”
Miglior cortometraggio animato – “Bear Story”
Migliori effetti speciali – “Ex Machina”
Miglior colonna sonora – Ennio Morricone – “The Hateful Eight”
Miglior canzone – “Writing’s on the Wall” da “Spectre”
Miglior costume design – “Mad Max: Fury Road”
Miglior scenografia – “Mad Max: Fury Road”
Miglior trucco e parrucco – “Mad Max: Fury Road”
Miglior Fotografia – “The Revenant”
Miglior Montaggio – “Mad Max: Fury Road”
Miglior montaggio sonoro – “Mad Max: Fury Road”
Miglior sonoro – “Mad Max: Fury Road”
Miglior corto doc. – “A Girl In The River: The Price Of Foregiveness”
Miglior documentario – “Amy”
Miglior cortometraggio – “Stutterer”

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