#1M2016: gli artisti, la musica… e non solo

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Una delle cose belle del mondo degli eventi e della comunicazione è che basta davvero poco per dare vita ad un qualcosa di eccezionale, magari ad una tradizione. Il “concertone” del primo maggio è questo: metti insieme elementi sostanzialmente semplici, come un po’ di buona musica e una spinta verso i temi sociali più rilevanti, primo fra tutti quello del lavoro, e avrai una piazza gremita di persone che si divertono e si sentono libere, per un giorno.

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Il concerto del primo maggio è una manifestazione musicale nata nel 1990 e ancora organizzata ogni anno in piazza San Giovanni, a Roma, dai sindacati CGIL, CISL e UIL; la rilevanza dell’evento è tale da portarlo direttamente anche nelle case degli italiani, grazie alla diretta sulle reti nazionali della Rai, attualmente Rai 3. Non si tratta, però, di un evento “solo italiano”, per così dire, ma l’universalità dello spirito di fondo, profondamente teso alla solidarietà e all’unione, viene esaltata ogni anno dalla presenza di ospiti internazionali di rilievo; quest’anno, fra gli altri, è stata la volta degli Skunk Anansie.

Le circa otto ore di musica hanno visto dunque l’alternarsi di note internazionali, di temi sociali, di allegria e di risate, il tutto sotto la conduzione di Luca Barbarossa, che pure non è stato solo, ma ha portato sul palco la dirompente forza di Mariolina Simone, in arte LaMario, ormai sempre più a suo agio in tutti gli aspetti del mondo mediale, dopo il suo acclamato successo nel settore radiofonico sulle reti di M2O.

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La tradizione e il senso del concertone anche quest’anno sono stati, dunque, brillantemente esaltati, in modo da andare incontro a tutti i gusti, soprattutto musicalmente parlando: il palco di piazza San Giovanni ha ospitato artisti di lunga data come Max Gazzè, ma anche voci da poco attestate nello scenario musicale, come quella di Coez, e ha presentato una serie di personalità esordienti grazie al contest 1M Next. D’altronde, l’idea di fare spazio ai giovani non è lontana da quello spirito che muove il concerto, che non a caso si tiene nella giornata della Festa Dei Lavoratori, ma è ben radicata nel dibattito attuale sulle riforme che di volta in volta cercano di avvicinare “i giovani” al mondo del lavoro, appunto. Una iniziativa perfettamente in linea con la personalità dell’evento e con i suoi valori di fondo, che quest’anno ha decretato la vittoria di: Il Geometra Mangoni, Banda Rulli Frulli e La Banda del Pozzo.

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L’entusiasmo sul palco è naturalmente la prima cosa che emerge in queste occasioni, ma anche nel backstage il clima è stato molto disteso, allegro, come in una festa fra amici, dove puoi chiacchierare, hai la musica in sottofondo; certo, non capita tutti i giorni di vedersi passare accanto artisti di rilievo, tutti sempre molto disponibili, assillati da più parti per fare foto o interviste. Sarebbe stato bello raccogliere le impressioni di ciascuno, ma per concludere vi propongo le parole di Tommaso Cerasuolo, voce della band italiana Perturbazione, a cui ho chiesto le sue impressioni circa il contesto del concertone, come influisce sulle performance e sulle sensazioni di chi è sul palco.

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