Money Monster al Cinema – Recensione

moneymonster_00Se dovessi commentarlo in una frase direi: morale nobilissima banalmente disegnata con un tratto americanissimo di adorazione di eroi belli e innamorati.

Il film prende il titolo dal nome del programma televisivo condotto dal bellone brizzolato Lee Gates, interpretato da un George Clooney pienamente calzante.

“Money Monster” tratta di finanza, dà consigli e informazioni su investimenti e quotazioni.

L’innesco della storia è l’incursione sul set del povero Kyle Budwell, inopinatamente sfigato, dall’inizio alla fine del film. Kyle è rimasto senza una lira dopo aver investito tutti i suoi averi, sotto consiglio di Lee, in azioni della IBIS Global Capital; azioni miseramente crollate il giorno prima. Da qui la disperazione di Kyle e di tutti gli sfigati come lui che avevano dato retta al quel simpaticone di Lee.

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Il presentatore che gioca a fare il simpaticone e il mangiatore di donne, riesce, ovviamente, a redimere la sua figura al culmine della tensione, cioè alla fine del film, commuovendo la rigida e determinata regista (Julia Roberts) del programma, con cui ha sempre avuto una relazione molto ammiccante ma mai consumata. Lo sfigato che ha inscenato il sequestro di Lee e di tutta la troupe televisiva, non solo viene tristemente insultato dalla fidanzata incinta accorsa fuori dagli studi per comunicare con lui, in diretta televisiva davanti agli Stati Uniti d’America, viene anche beffato costantemente da quelli più fighi di lui, cioè chiunque, e alla fine muore pure!

Bellissimi movimenti di macchina aprono il film magistralmente montato. Un plauso al montatore!

La regia è superba e la nostra amata (perché so che anche voi la amate) Jodie Foster si muove impeccabilmente sull’impalcatura di una storia complessa, ricca di tensione e sfumature colorate.

La più tipica struttura dei supercopati film statunitensi che contemplano numerosissime squadre di infallibili superdotati poliziotti addestrati dal Sensei Miyagi, riesce a tenere alta l’attenzione.

Bell’idea quella di sdrammatizzare la trama stemperando ogni tanto la tensione con battute ironiche dall’effetto assicurato; belli anche i personaggi femminili, seppur, come ahimè spesso accade, non ricamate con l’ alone di eroismo che circonda le presenze maschili.

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Bella sceneggiatura. Bellissimo montaggio. Ottima regia.

Un bel film che però non resta nel cuore. Da vedere con gli amici mangiando una pizza sul divano.

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