Anteprima e recensione: “Il sogno di Francesco”

ilsognodifrancesco_02“Il sogno di Francesco”, per la regia di Renaud Fély e Arnaud Louvet, uscirà nelle sale il 6 ottobre e racconta il difficile dialogo tra la confraternita di Francesco e il Papato per l’approvazione dell’Ordine.
Il film è una produzione Aeternam Film in coproduzione con MIR Cinematografica e Rai Cinema e vede tra gli interpreti Elio Germano (Francesco), Jérémie Renier (Elia da Cortona), Yannick Renier (Domenico) ed Eric Caravaca (Leone) e la partecipazione di Alba Rohrwacher (Chiara) e di Olivier Gourmet (Cardinale Ugolino).
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“Il sogno di Francesco” racconta la dimensione intima di un’avventura collettiva nel momento cruciale della battaglia sulla Regola, cioè la vita che scelgono di condurre i frati, partendo dal momento in cui l’allora papa Innocenzo III rifiuta l’approvazione della prima versione della Regola, che metterebbe al riparo i fratelli dalle minacce che gravano su di essi.
Oltre a Francesco, emerge forte il personaggio di Elia da Cortona, tra i primi confratelli di Francesco ma sul quale ci sono arrivate ben poche fonti. Fu uno dei grandi artefici della Regola e guidò il difficile dialogo tra la confraternita e il Papato diventando il tessitore delle relazioni con Roma, confrontandosi soprattutto con il cardinale Ugolino (il futuro papa Gregorio IX).
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Per mezzo di una narrazione condotta tramite una voce fuori campo e la suddivisione in capitoli con i nomi dei frati, si restituisce uno stretto dialogo tra l’intimità e il romanzesco, il ritratto e l’affresco e tra una verità individuale e una più collettiva, navigando tra i diversi piani offerti dalla divisione in capitoli.
La natura e i volti sono gli elementi sui quali si poggiano i registri su cui gioca il film: quello del racconto intimo, dell’affresco e del romanzo storico. La scelta del formato Cinemascope e l’esperienza di Léo Histin come direttore della fotografia permettono di trasportare lo spettatore in un’epoca lontana ma che risulta al tempo stesso familiare con l’esplosione delle ineguaglianze, le guerre quasi endemiche e la concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi. Ma senza mai perdere di vista la forza di Francesco nel trasformare i sogni in movimenti e nel rendere possibili avvicinamenti e unioni laddove non ce li si aspettava.
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