A Milano c’è il Wired Next Fest – Reportage

wirednextfest_00Torna il Wired Next Fest che per l’edizione 2017 sceglie i Giardini Indro Montanelli di Milano e mette al centro di questo quinto anno il tema dell’identità.
Dal 26 al 28 maggio tanti gli ospiti che interverranno dalle Pussy Riot ad Alessandro Cattelan, passando per Levante, Geppi Cucciari, Luigi Di Maio, Federico Mandelli, Jerry Kaplan e tantissimi altri.

Al nutrito parterre di ospiti si aggiungono due live imperdibili, quello di venerdì 26 maggio con Max Gazzè  – Yombe, I’m Not a Blonde, Dino Lupelli e quello di sabato 27 maggio con l’unica data di Röyksopp (dj set) Planet Funk (dj set), Jolly Mare, Not For Us, Mahmood, Santamanu.

“Ci saranno grandi ospiti, workshop e intrattenimento musicale” ha commentato Federico Ferrazza direttore di Wired Italia, “abbiamo scelto il tema dell’identità perché ormai è diventato discussione di massa. Oggi  si discute molto di fake news e post verità che però non nascono col web. Le bufale son sempre esistite, non solo ora che abbiamo internet.” E sull’identità aggiunge: “più che nell’epoca della post verità pensiamo di essere in quella della post identità perché esistono diverse identità coltivate secondo i luoghi che si frequentano. Oggi siamo costretti a cambiare identità. Pensiamo, ad esempio, al mondo dell’azienda che deve stare al passo con le tecnologie”.

wirednextfest_02

La domanda che si e ci pone il Wired Next Fest è quindi: chi siamo davvero?
Cercheranno di dare una risposta ad un quesito che potremmo definire ancestrale Buzz Aldrin, il secondo uomo ad aver camminato sulla Luna che parlerà del futuro dello Spazio e delle sfide che ci attendono, Ryan Merkley, Ceo di Creative Common, Alain Deneault, filosofo e scrittore canadese che proporrà un’interessante approfondimento sulla “mediocrazia” ovvero “la presa del potere da parte dei mediocri”. E ancora, Abdalaziz Alhamza, portavoce di Raqqa is Being Slaughtered Silently (RBSS), collettivo di citizen journalist che sfida il regime dell’ISIS sul territorio, più precisamente a Raqqa il quartier generale e capitale dello Stato Islamico, Gabriele Mainetti, regista del film Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriella Coleman, antropologa digitale, studiosa del mondo di Anonymous e della cultura hacker, e tantissimi altri tra cui artisti e influencer voce delle nuove generazioni.

Filippo Del Corno Assessore alla Cultura di Milano crede che l’aspetto più prezioso dell’evento sia il dibattito pubblico che il contenuto di Wired Next Fest genera: “quelli del festival sono temi sottoposti al principio di condivisione grazie all’autorevolezza garantita dai relatori presenti e al coinvolgimento dei cittadini con cui si ragiona insieme su temi come la tecnologia e su come questa possa aiutare a migliorare in senso positivo la nostra quotidianità e la qualità dell’informazione.” Un confronto che migliora anche il volto della città secondo l’Assessore Del Corno che aggiunge: “la ragione del grande cambiamento di Milano in questi anni è dovuto anche alla percezione dello spazio pubblico da parte dei cittadini grazie ad eventi che fanno di Milano un luogo in cui gli spazi pubblici costituiscono una straordinaria ricchezza della città e ne rinnovano l’attrattività sotto ogni punto di vista”.

Alle parole di Filippo Del Corno si aggiungono quelle di Cristina Tajani Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio: “Oggi ci troviamo davanti a un cambiamento antropologico nella quantità e nella velocità con cui comunichiamo. Un cambiamento epocale e penso che la riflessione proposta da Wired possa essere d’ispirazione in ragione di un dialogo tra l’amministrazione pubblica , la rivista e i relatori che interverranno alla manifestazione. Per noi si tratta di una relazione sostanziale, un dialogo di senso, che ci ha aiutato anche in alcuni interventi che il Comune ha provato a mettere in atto come il progetto Smart City”.

Oltre ai Giardini Indro Montanelli, che ospiteranno la Wired House, le location del Wired Next Fest saranno anche il Museo Civico di Storia Naturale e il Planetario mentre partner del festival sono Audi, BNL Gruppo BNP Paribas, Enel, Vodane Italia e FS Italiane. Event Supporter sono invece Audible, Dyson, IED – Istituto Europeo di Design, MyBest,Yougenio.

Official Radio è RDS, mobile partner è Huawei, main partner Sky Italia, proud supporter del talento italiano Nastro Azzurro, partner scientifico AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). Partner Tecnico è Design RepublicSebach, Verso, Official Timekeeper  TAG Heuer, azienda all’avanguardia dell’orologeria svizzera dal 1860, mentre con Regione Lombardia Wired firma il progetto Call For Startup con l’obiettivo di sostenere 9 promettenti startup.
Tutte le informazioni sull’edizione del 2017 sono disponibili sul sito nextfest.wired.it e per seguire il festival non dimenticate di digitare l’hashtag #wnf17.

Wired Next Fest non si ferma a Milano ma continua il suo viaggio a Firenze il 30 settembre e il 1 ottobre 2017 con un’edizione in cui protagonista sarà il tema che mette al centro una parola entrata nel nostro quotidiano: Confini.
Innovazione, arte, persone, confronto, sono solo alcuni degli ingredienti che rendono Wired Next Fest un evento imperdibile e che testimoniano l’incredibile lavoro della redazione di Wired da poco nominato agli SPD Awards Magazine of the Year.

mediaCommenti