Joseph Ratzinger non ha usato twitter per comunicare la sua scelta ma quella che, un tempo, era la lingua mondiale per eccellenza: il latino.
Nessuna notizia, dopo 24 ore dall’annuncio, si trova su @Pontifex_it, l’unico riferimento rimane, quindi, @news_va_it, lo stesso profilo che ieri mattina ha pubblicato: “Benedetto XVI annuncia la sua rinuncia al ministero petrino” e dove tutt’ora si susseguono i commenti dei porporati.
Rimanendo in ambito twitter ecco riportate le tendenze più richiamate (Fonte TrendsMap) che, manco a dirlo, riguardano ad ogni latitudine e longitudine i termini #papa, #Ratzinger, #BenedictXIX, #Pope, #Vatican, #dimisiòn #renuncia. Date un occhio.
Il prossimo conclave potrebbe rivelarsi un evento mediatico senza precedenti, sia per chi, per una mera legge di marketing, vorrebbe un Pontefice di colore, sia per chi ha intenzione di seguire l’accaduto minuto per minuto.
In queste ore CNN sta montando la sua base davanti al Vaticano. L’ “habemus Papam”, come nel 2005 (allora ci fu anche un funerale in mondovisione), potrebbe riunire più di 3500 giornalisti accreditati, i rappresentanti di 150 nazioni, una struttura tecnica di 55 telecamere fisse, le innumerevoli camere dei reporter e, nella sola Roma, 9 maxischermi.
Poi ditemi che non è un fatto di comunicazione.