Gianluca comincia nel 1980 in una piccola radio privata milanese, nel 1982 fonda Radio Cosmo 104 che, nel 1989 diventa, in società con Alberto Hazan, Radio 105 Classic, prima e unica rete nazionale dedicata agli anni ‘60, ‘70 e ‘80, Dopo esperienze a Radio Italia Network, Barter Tv e la consulenza in molte stazioni radio in tutta la penisola oggi è a Elemedia, dove ha lanciato m2o tv. Ma andiamo con ordine; è lo stesso Gianluca a raccontarci la sua esperienza nel Gruppo Editoriale L’Espresso.
Arrivo a Elemedia nel 2006 per realizzare il pacchetto di canali musicali di Sky che tutt’ora produciamo e di cui sono project manager: SkyMusic.
Un lavoro cucito addosso, mi era stata prospettata la possibilità di realizzare questi 25 prodotti radiofonici, legati a temi precisi, potendo spaziare nella scelta sia del format come in quella musicale. Realizzo il progetto con passione, ogni canale ha una playlist ad hoc per ogni momento della giornata o della settimana, come una vera radio!
Quali sono stati i risultati ottenuti da questo lungo e accurato lavoro?
Il progetto ha funzionato bene da subito, dopo i primi sei mesi Sky mi chiama e per farmi sapere che, quella che era allora “Music on Sky” aveva realizzato un dato interessante: il pacchetto di canali musicali SkyMusic era il canale televisivo, perchè Auditel lo rileva come canale tv, più seguito nell’area musica. Era pazzesco che un flusso musicale senza conduttori ne’ immagini potesse realizzare un dato tanto rilevante. Da lì mi è stato chiesto di sottoporre nuove idee ed è nata Onda Latina, versione tv del fortunato canale audio di SKY Music.
Quale è stato, invece, il processo di realizzazione di Radio Capital TiVù?
Tre anni fa il mio compagno di avventure Danny Stucchi, diventa direttore di Radio Capital. Danny ed io siamo amici da 30 anni, mi ha coinvolto lui “nell’universo Deejay” e così, come beau geste, pensai di realizzare una tv, da veicolare su internet, con la stessa anima musicale di Radio Capital, che servisse come promozione del brand. Presentando il progetto al direttore generale, mi venne chiesto non solo di realizzare Radio Capital TiVù per il digitale terrestre, ma di farne partire al più presto le trasmissioni!
Quale è, quindi, il vero scopo di una televisione musicale come Radio Capital TiVù oppure m2o tv? Non trattandosi di radiovisione le vedi come spin-off o prodotti in sinergia con l’FM?
Sia per Radio Capital Tivù che m2o tv devi leggerci una finestra promozionale per la radio, un asset rivolto al futuro.
Raccolgono ascolti frammentati, che dipendono molto dalla posizione LCN. Sono televisioni che, però, si possono permettere anche qualche “licenza poetica”: in Radio Capital TiVù, ad esempio, trasmettiamo alcuni dischi che in radio si suonano di rado, perchè hanno le immagini a supporto e a livello video funzionano. Non dimentichiamo che poi, a Radio Capital TiVù l’audio è rimasterizzato ad altissima qualità Anche m2o tv è una vetrina televisiva per la radio, con Fabrizio Tamburini, direttore di radio m2o, stiamo pensando di arricchire però il flusso musicale con delle novità che faranno vivere il mondo della radio in tv.
Venendo all’ambito web vorrei sapere se vedi analogie tra chi come te ha aperto una radio negli anni 70-80 semplicemente con un trasmettitore e qualche giradischi e chi, in autonomia, propone una propria webradio.
Sicuramente lo spirito che muove il desiderio di fare radio è comune, quando ho iniziato io, 33 anni fa, c’era anche un desiderio di libertà, la richiesta fortissima da parte dei giovani di ascoltare musica, specialmente quella che la radio di Stato non passava. Nel ’75 c’era l’esigenza era ascoltare quanta più musica possibile. Radio Milano International ne era l’emblema con il payoff “NON STOP MUSIC”. Oggi c’è chi fa webradio per diffondere la musica che le radio generaliste non trasmettono, oppure perchè, non essendoci più le “radio locale – palestra”, vogliono sviluppare delle velleità
artistiche. Purtroppo alla prima curva spesso ci si ferma. Quando, grazie ai report online, si vedono pochi ascoltatori connessi si spegne il sogno.
Ogni 2-3 anni si parla della “Primavera della radio”, giovinezza ritrovata nel mezzo che è, in verità, è padre della tv. Quale è il segreto del successo della radio?
Il segreto della radio sono gli ascoltatori. La gente ha ancora voglia di entrare in auto e schiacciare il tasto on. Il pubblico della radio, lo confermano i dati Eurisko, è in aumento, ma si sta perdendo la fetta dei giovanissimi. Quando sono nate le radio libere i giovani le ascoltavano per le ultime novità musicali. Oggi la stessa fascia di pubblico preferisce YouTube. I ragazzini sanno quello che vogliono e con i video on-demand non devono aspettare un passaggio radiofonico. Penso che comunque valga sempre la teoria della “visita guidata”. YouTube ha dei grandi limiti. I video correlati non saranno mai suggerimenti accurati come quelli di un programmatore musicale. Bastano pochi click per allontanarsi da una selezione musicale coerente.