L’ascolto radio negli States è ormai sul web. E in Italia?

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Se c’è qualcosa che possiamo augurarci per questo 2014 è che sempre più i media sfruttino internet per diffondere i propri segnali e che, di pari passo, gli utenti utilizzino questa tecnologia per ricevere contenuti, anche da quei media che fino a poco fa avevano altre forme.

Secondo i dati diffusi da da Pandora e TuneIn con la ricerca commissionata a Edison il 50% degli ascoltatori USA fruisce di servizi radio in streaming. Il 53% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, ha dichiarato di ascoltare la radio on line, l’80% dei possessori di smartphone ha almeno una “app radiofonica”. Dato diverso invece per le webradio in auto. Negli States otto guidatori su dieci ascoltano la radio, ma solo il 15% si sintonizza su quelle su web.

In Italia, anche se le emittenti FM dimostrano una discreta attenzione al web con canali dedicati ed alcuni editori abbiano lanciato da zero emittenti onlyweb, non c’è ancora la possibilità di ascoltare la propria radio preferita prevalentemente online per la maggior parte degli italiani. Complici la mancanza di una rete capillare di punti WIFI Free o di tariffe dati veramente vantaggiose.

Sullo stato della radio italiana sul web segnaliamo le interviste esclusive ad Andrea Borgnino, Project Manager di WebRadio Rai, Andrea Ceccon, Station Manager di Radio Crik Crok e Beppe Cuva, Direttore delle webradio Finelco

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