La notizia è giunta ai più ieri sera, quando un insolito hashtag Whatsapp superava su Twitter i vari #Sanremo2014 e tutti gli altri trend. Ok, la seconda puntata dei Festival ha avuto ascolti deludenti, ma la notizia dell’acquisizione ha sorpreso tutti…
Facebook acquisisce Whatsapp per 19 miliardi di dollari!
Credo che lo stupore degli “addetti ai lavori” sia nulla rispetto al panico che in queste ore percorrerà la rete, sicuramente a breve partirà il solito allevamento di bufale mediatiche che annunceranno scenari apocalittici sui cambiamenti che seguiranno all’acquisto.
- Whatsapp diventerà a pagamento? (per i male informati, al prossimo rinnovo un “balzello” è già previsto se siete ancora nella “prova gratuita”)
- Whatsapp sarà integrato nella chat di Facebook? (come se quella attuale non fosse comunque già funzionale)
- Facebook si intrometterà ancora di più nella nostra privacy? (anche se credo che abbia un po’ già tutto su di noi, magari anche il pin del vostro bancomat)
- Facebook diventerà a pagamento? (questa fobia è praticamente un evergreen).
Ma stando ai fatti, l’unico dato certo della ricca acquisizione, è la volontà di Facebook di accrescere il suo potere mediatico (ed economico).
Come nei mercati tradizionali, per innovare il proprio prodotto o servizio o per accrescere il proprio business spesso si ricorre alle acquisizioni. Sebbene un buon team di ricerca interno può portare a innovare con costi minori, spesso una acquisizione strategica può portare a vantaggi di gran lunga superiori ad un costo d’acquisto che sicuramente è più alto dell’innovazione homemade.
Nel Web abbiamo esempi illustri, ma il più celebre è sicuramente l’acquisto di Youtube da parte di Google. Quello che all’epoca era il primo sito dove poter caricare e visionare filmati, ora è un colosso che genera volumi di traffico inimmaginabili fino a qualche anno fa… Sicuramente il merito è anche di Big G, che aveva provato prima di Facebook ad acquisire Whatsapp.
Ma se Google domina nel web in ogni settore (arranca solo con Google+, che soffre la concorrenza dello stesso Fb), anche Facebook ha deciso di estendere il proprio raggio d’azione. Dopo il gran rifiuto di Snapchat, altra piattaforma di messaggistica oggetto delle attenzioni di Zuckemberg, stavolta l’offerta era di quelle difficilmente rifiutabili…
Continua quindi la battaglia per raggiungere il predominio nel web!