“Libri come” a Roma – Il Reportage

La Festa del Libro e della Lettura è arrivata alla quinta edizione. Dal 13 al 16 Marzo, l’Auditorium Parco della Musica di Roma ha infatti ospitato molti tra i grandi protagonisti della narrativa italiana e straniera. Il tema centrale dell’incontro, il lavoro, esplorato in tutta la sua complessità: come sta cambiando? Come tutelarlo? Come reinventarlo?

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Nei 4 giorni previsti sono stati presentati più di cento libri; interessanti dibattiti e dialoghi a tema, si sono susseguiti nel corso delle giornate, in cui si sono confrontati scrittori, giornalisti e saggisti, come Mauro Corona, e Antonio Pennacchi, Michele Serra e Sandro Veronesi, il Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri con Melania Mazzucco, Francesco Piccolo e Stefano Rodotà, David Grossman e Antonio Moresco.

 

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Protagonista della Festa, anche Ivano Fossati, che dopo aver lasciato da due anni la musica, ha presentato il suo primo libro, “Tretrecinque” (Einaudi Stile libero), in cui si racconta la storia di un uomo che negli anni Cinquanta gira il mondo suonando, lasciando affossare il suo matrimonio, non curante dei figli; un uomo che scappa dalle situazioni impegnative e dagli amori importanti. Un racconto corposo, quello di Ivano Fossati, di una vita all’insegna della musica e di una chitarra elettrica: la Gibson tretrecinque del titolo.

Più volte viene ribadita la totale lontananza della storia del protagonista dalla vita dell’artista, sottolineando come non si tratti di un’autobiografia, nonostante i molti elementi che lascerebbero pensare il contrario: dall’abbandono del padre in tenera età all’amore per la musica.

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Per circa un’ora e mezza Ivano Fossati cattura l’attenzione di una platea accogliente e curiosa di conoscere il pensiero dell’artista in merito alla scelta di scrivere un romanzo e ai temi in quest’ultimo affrontati.

Qualche dubbio resta sui caratteri autobiografici del libro, divenuto protagonista di un incontro trasformatosi poi in un dialogo con la platea. Con Ivano Fossati all’appuntamento di Libri come, Marino Sinibaldi.

Inoltre, sempre sabato 15 marzo è stato consegnato il Premio Rai “La Giara” per romanzi inediti di autori al di sotto dei trentanove anni.

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Le 21 commissioni di esperti presenti in ogni sede Rai hanno anche quest’anno selezionato i più meritevoli e la premiazione è stata organizzata come una lezione aperta del Laboratorio di scrittura creativa Rai Eri: tra letture, interviste agli autori per scoprire il processo da cui nasce ogni narrazione.

Così si è “indagato sul racconto surreale di Marco Marrocco “Come l’antenna per i passeri”, quello crudamente realistico di Luca Salvatore d’Ascia “Supersonico”, o ricco di storia e tradizioni di Eliana Iorfida “Sette paia di scarpe”, i tre selezionati di quest’anno.

 

 

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