Il cinema scopre il fenomeno hot-web. Alice, interpretata da Antonia Liskova, è una donna intelligente, determinata e creativa, alle prese con la realtà lavorativa dell’Italia contemporanea. Viene pagata una miseria per il suo lavoro da stagista. Lo vita è ancor più dura per lei che fa un lavoro creativo, difatti la sua datrice di lavoro, interpretata da una spietata seppur sempre bellissima Mariagrazia Cucinotta, le ruba l’idea per una campagna pubblicitaria e subito dopo la licenzia. La giovane insieme ad altre amiche decide di fondare un sito erotico di cam girl. La regista Mirca Viola, insieme alla sceneggiatrice Angelica Gallo e allo sceneggiatore Andrea Tagliacozzo, utilizzano un argomento provocatorio, come pretesto per mostrare in maniera cruda e realistica uno spaccato della tanto discussa crisi che affligge attualmente il paese.
Le altre protagoniste, interpretate da Alessia Piovan, Ilaria Capponi e Sveva Alviti, sfruttano il proprio aspetto fisico per guadagnare, non avendo altre possibilità. Anche Alice si rassegna a farlo, ma senza rinunciare all’utilizzo del suo ingegno, che adesso mette a disposizione dell’attività che ha fondato. E’ un film in cui è protagonista la femminilità in tutte le sue forme. Una femminilità che diventa sinonimo di forza, intelligenza e caparbietà nel caso di Alice, ma anche di fragilità e vulnerabilità nel caso di Gilda, in cui la femminilità erotica e sensuale, forte nel personaggio di Rossella (Alessia Piovan), fa solo da sfondo.
Il ritratto delle figure maschili è totalmente negativo. Nessun principe azzurro viene a salvare le ragazze. Non si cade nel facile e scontato clichè dell’eroe maschile, del cavaliere errante che giunge in soccorso dell’immobile donzella. In tal modo vengono mostrate storie disincantate e molto più verosimili. L’azione viene portata avanti dalle donne, gli uomini sono tutti antagonisti, in un film in cui anche il Fato è uomo. Il destino finale di Alice resta aperto, per un eventuale lieto fine, ma non è così per Gilda, che dopo aver ucciso i suoi principi e lasciato violentare la sua anima, viene uccisa a sua volta. Come afferma la regista: “la morte di Gilda rappresenta la morte della dignità”. Il tutto seguito dalle note della musica della giovane cantautrice torinese Silvia Tancredi.
Valutazioni finali:
Consigliato: Sì.
Voto: un inaspettato 7 e mezzo.