Lega Calcio, dopo ore di discussione, ha deciso di aggiornare i lavori per l’assegnazione dei diritti televisivi a domani, alle 14. Causa di questo slittamento sono state prima la lettera di diffida che i vertici di Sky Italia hanno mandato alla Lega Calcio e poi quella Mediaset nei confronti di Sky Italia “per turbativa d’asta e – si legge nel comunicato stampa – per concorrenza sleale con minaccia di danni nei confronti di Sky e Lega Calcio in caso di assegnazione congiunta dei pacchetti A e B”.
Ecco alcuni passaggi della lettera di Sky indirizzata al presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta: “Caro Presidente oggi è un giorno importante per il calcio italiano e la vostra assemblea odierna sta per operare scelte che avranno un impatto significativo per il sistema calcio nel triennio 2015 /18. Sky – prosegue la lettera – è da più di 10 anni il partner principale della Serie A. In questi anni abbiamo investito oltre 5 miliardi di euro costruendo un prodotto televisivo amato e seguito da milioni di persone, portando a un forte incremento dell’occupazione e facendo fare un grande salto di qualità al racconto del calcio in tv, grazie alle tante innovazioni introdotte. Allo stesso tempo – si legge ancora – siamo stati al vostro fianco assicurandovi risorse economiche per pianificare e gestire la vostra squadra. Vogliamo continuare a investire nel Paese e nel calcio contribuendo a far crescere lo sport più amato dagli italiani. Ma anche noi dobbiamo salvaguardare gli investimenti del nostro azionista e non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle Autorità indipendenti”.
Di seguito la risposta di Mediaset: “Inutile far finta di non capire: assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle otto squadre di Serie A che da sole rappresentano oltre l’86% dei telespettatori tifosi italiani è esattamente quello che la legge, le autorità regolamentari e la stessa Lega Calcio Serie A hanno sempre voluto impedire a difesa dei consumatori e della concorrenza. Mediaset ha presentato le proprie offerte rispettando scrupolosamente le regole e mai ha espresso la richiesta congiunta dei pacchetti A e B. A confondere le carte – continua – a impedire che oggi la Lega Serie A potesse assegnare i diritti con serenità è stata la scelta dell’operatore satellitare di offrire non solo per il satellite ma di puntare irregolarmente anche sul pacchetto ‘B’ riservato al digitale terrestre. Sul digitale terrestre il monopolista satellitare ha un vincolo istituzionale chiarissimo: chi opera in regime di monopolio pay sul satellite e detiene circa il 78% del mercato complessivo della pay tv italiana non può rafforzare ulteriormente la propria posizione dominante”.