Giornalisti italiani: acculturati, informatizzati (e precari)

giornalistiSono stati pubblicati sul sito IRPI (il centro italiano di giornalismo di inchiesta) i risultati di un questionario sottoposto a 700 partecipanti, professionisti del settore giornalistico.

Estraiamo alcuni dati. Il 72% dei giornalisti intervistati afferma di aver completato l’università, il 25% ha un master e il 76% dichiara di non aver frequentato una scuola di giornalismo.

I giornalisti italiani si dimostrano anche particolarmente social, non solo per la ricerca di nuove notizie e nuovi trend ma anche per coinvolgere i propri lettori. Tra i social più utilizzati si confermano Facebook (84%) e Twitter (74%), seguiti da LinkedIn (52%).

Chi ha risposto al questionario lavora principalmente per quotidiani cartacei locali (23%), testate online e quotidiani nazionali nell’ambito cronaca (52%) spolitica (29%) e cultura (29%).

La collaborazione degli intervistati non è gestita da un contratto di lavoro (21%), mentre un altro 1,7% è in cassa integrazione. Il 72% dei giornalisti non-dipendenti afferma infatti di aver guadagnato meno di 10.000 euro nel 2013.

Allo stato attuale è giusto interrogarsi su quanto il mestiere di giornalista sia redditizio. Alla domanda “si può vivere di giornalismo” il 73% dei dipendenti e il 16% dei non-dipendenti risponde sì. Il 46% di questi ultimi, infatti, afferma di svolgere un secondo lavoro.

Guarda l’infografica dello studio al seguente Link Esterno

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