È stato presentato a Milano il nuovo palinsesto di Tv2000, emittente facente capo al Vaticano in vena di profondi cambiamenti. L’impressione è che la rete televisiva voglia trasformare il modo di comunicare, probabilmente in coerenza con quanto avvenuto negli ultimi mesi in seguito all’elezione di Papa Francesco.
Non è quindi un caso che siano stati sostituiti i direttori principali, sostituiti da Paolo Ruffini in qualità di Direttore di Rete, e Alessandro Sortino, ex Iena oggi Direttore Creativo.
Un nuovo sito e tante pagine web, contenuti più fruibili e immediati. Lo stesso Mons.Nunzio Galatino – Segretario Nazionale CEI – ha dichiarato: “Diamo inizio ad un cantiere. Presentiamo dei lavori in corso. L’obiettivo è provare a raccontare il mondo con gli occhi del Vangelo, però in un modo nuovo. Provocatorio”.
Concetto confermato dallo stesso Paolo Ruffini: “Il percorso è ancora molto lungo. Tuttavia, vogliamo condividere una tv di qualità, pensata per chi crede ma rivolta a tutti”.
Dal 3 Novembre, quindi, il palinsesto si arricchirà di programmi nuovi che si aggiungeranno a quelli esistenti. Si darà spazio ai consumatori, alle fiction, agli approfondimenti sull’attualità e sulla salute. Indipendentemente dall’ambito, l’intento è quello di cercare di raccontare in modo partecipato la realtà, al fine di realizzare, in futuro, a dei programmi più alternativi. Anche il tg delle 18, si focalizzerà interamente sui temi sociali, trasmettendo storie positive e di solidarietà.
Se è vero che la rete genera dei luoghi di trasmissione identitari, la tv ancora è il luogo in cui si confrontano le identità. Ecco perché appare quasi sorprendente come il rosario trasmesso da Lourdes faccia più ascolti di Masterchef. Cosa che potrebbe essere interpretata come un bisogno crescente di risposte, spesso ignorato dai più. Alessandro Sortino, neo direttore creativo, ha un’idea a riguardo: “nonostante la crisi, c’è ancora un modo positivo di rispondere nel nostro paese in modo creativo. Il mio obiettivo è quello di creare un ponte. L’indignazione non è più sufficiente; la tv vuole continuare ad indignarsi se si riesce a trasmettere speranza. Ed è con lo spirito della speranza che ho accettato questo lavoro”.
Insomma, una tv con dei contenuti che generino sorpresa, magari raccontati in modo più ironico. Lasciando spazio a toni più seri che seriosi.