Da oggi anche in Italia si potrà gustare l’originale ricetta segreta del Kentucky Fried Chicken: dopo tanta attesa e tanti rumors è stato finalmente inaugurato il primo ristorante KFC in Italia presso il Centro Commerciale Roma Est. All’apertura capitolina seguirà la seconda apertura tra una settimana a Torino e altri 3 punti vendita saranno inaugurati nel 2015.
CKF è uno dei marchi del Gruppo Yum! Brands, di cui fanno parte anche Pizza Hut e Taco Bell. Nato negli States per opera del Colonnello Harland Sanders, il brand propone le sue specialità a base di pollo, che si possono gustare all’interno del tradizionale bucket con il volto sorridente del colonnello.
Nel mondo sono presenti oltre 18.000 punti vendita del pollo fritto del Kentucky e sono sparsi in 115 paesi. L’Italia come sempre è il fanalino di coda per quanto riguarda le catene di fast food: nel Paese in cui ogni miglio di territorio possiede un presidio slow food non è facile programmare una strategia commerciale per i marchi del settore alimentare.
Ma nonostante i complessi palati italici ci sono brand che hanno il coraggio di rischiare sicuri del proprio prodotto e ieri sera, alla cerimonia del taglio del nastro, il Global President di KFC e COO di Yum! Brands Inc. Roger Eaton si è dichiarato orgoglioso di questa nuova avventura.
I promotori di questa apertura, tra cui l’AD di KFC Italia Corrado Cagnola e il franchisee partner Francesco Fuga hanno lavorato per oltre due anni per far arrivare nelle nostre città i bucket fumanti pieni di Crispy Tenders e di Hot Wings.
Ho anche avuto modo di visitare le cucine del ristorante sotto la guida di uno degli chef, e con mio stupore ho scoperto che il pollo viene preparato e pastellato all’interno del ristorante. Tutte le procedure sono standardizzate per preservare il sapore originale del pollo KFC e ci sono rigidi protocolli di controllo. Non mi è stato concesso di scattare foto per preservare il segreto della ricetta del Colonnello, ma nella fotogallery troverete le immagini della serata inaugurale.
Quale sarà la prossima catena di ristoranti che deciderà di sbarcare in Italia? La mia personale wishlist vede nelle prime posizioni Dunkin Donuts, Starbucks e Pizza Hut, ma le ultime due difficilmente tenteranno l’approdo in tempi brevi, in quanto pizza e caffè sono capisaldi della nostra tradizione culinaria. Per quanto riguarda Dunkin Donuts, che ebbe una esperienza breve e fallimentare in Italia, credo che i tempi possano essere maturi per un ritorno in grande stile.