Quella di cui stiamo parlando è una lettera-diffida diretta ai direttori delle testate giornalistiche televisive, pubbliche e private, volta a sollecitare il rispetto della privacy e dei congiunti di vittime di episodi di cronaca, nel caso di omesso controllo in tal senso scatterà l’apertura di una procedimento disciplinare.
Al centro dell’attenzione del Presidente dell’OdG, Enzo Iacopino, ancora Barbara D’Urso e tutti quei programmi contenitore che hanno trattato la vicenda di Elena Ceste, ritrovata morta nelle scorse settimane vicino alla sua abitazione.
Nella lettera si legge “E’ un richiamo al rispetto delle regole deontologiche, qui non si sta parlando solo o comunque di esercizio abusivo della professione, qui si parla – come nel caso Ceste – di figli della vittima che vedono messa in discussione la moralità della madre, vedono formulare dubbi, illazioni in merito. Qui c’è una ragazzina di 14 anni, la più grande dei figli della signora Ceste, che va a scuola ed ha il diritto di non sentir dire che sua madre era, forse, una poco di buono…”.
Sulla polemica dei giorni scorsi circa la conduzione di programmi simili affidata a personaggi del mondo dello spettacolo il Presidente precisa “l’essere iscritti all’Ordine dei giornalisti è innanzi tutto una garanzia per i cittadini, perché i giornalisti hanno un obbligo deontologico da rispettare. E i direttori delle tv devono rispondere di omesso controllo cosí come ne rispondono quelli dei quotidiani qualora ci sia la violazione della deontologia”, conclude il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.