I funzionari dell’Agenzia delle Entrate sottolineano che che Apple vende prodotti non dall’Irlanda ma dall’Italia, quindi ha una stabile organizzazione nel nostro Italia.
I funzionari dell’Ufficio Antifrode hanno depositato in Procura una informativa redatta a seguito di controlli effettuati presso i soggetti che orbitano intorno al mondo Apple, ovvero concessionari e distributori. Il materiale sequestrato nel settembre 2014 ha consentito di provare quanto ipotizzato, consentendo di quantificare il reddito evaso da Apple in 897 milioni di euro. Ad oggi è in corso l’attività di verifica amministrativa, attività che nel pieno rispetto del dettato Costituzionale e dello Statuto del Contribuente, prevede una fase di contraddittorio con la parte per l’esatta determinazione del reddito da accertare. A queste accuse Apple risponde:
“Apple è uno dei più grandi contribuenti al mondo e paghiamo ogni euro di tasse dovute ovunque operiamo”. E’ quanto afferma la società in una nota nella quale si precisa che “le autorità fiscali italiane hanno sottoposto a verifiche fiscali le attività italiane di Apple nel 2007, 2008 e 2009 e hanno confermato che eravamo in piena conformità con i requisiti di documentazione e di trasparenza OCSE. Queste nuove accuse contro i nostri dipendenti sono completamente prive di fondamento e siamo fiduciosi che questo procedimento arriverà alla stessa conclusione”.