Secondo i dati del Ministero degli Interni i cinesi residenti in Italia nel 2014 sono 320.000. Il 50% di loro ha meno di 30 anni e sono i cinesi di seconda generazione, sospesi tra due culture. Vivono, studiano e lavorano in Italia, ma in loro convivono due anime.
Sei ragazzi cinesi di seconda generazione, Alex, Francesca, Alessandro, Lucia, Massimiliano, Connie, lasceranno le loro famiglie per andare alla ricerca delle loro origini a 10.000 km di distanza, verso un luogo che non hanno mai visto o che hanno dimenticato, ma a cui appartengono: la Cina.
“ITALIANI MADE IN CHINA” (8 episodi da 60’ prodotti da Zodiak Active per Discovery Italia), in onda dal 3 giugno ogni mercoledì alle ore 23:05 su Real Time, è la serie che racconta un’esperienza originale, una sorta di esperimento antropologico perché, come recita un antico proverbio cinese: “Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”.
Gli “Italiani made in China” di Real Time hanno storie, caratteri e obiettivi diversi, ma tutti condividono la sensazione di non appartenere né al mondo occidentale né a quello orientale. La loro avventura comincerà in una casa nel cuore pulsante di Shangai, che li ospiterà per qualche giorno prima di cominciare il lungo viaggio alla ricerca delle origini e dove impareranno a conoscersi meglio.
Per il lancio della serie si è deciso di girare non un semplice spot, ma un vero e proprio videoclip musicale che vede protagonista un’icona della canzone italiana, Toto Cutugno.
Per la prima volta nella sua carriera il cantautore ha registrato un videoclip (prodotto da Bedeschifilmper la regia di Alberto Poli) e ha inciso in cinese la mitica canzone “L’italiano”. Se l’italiano di oggi è cambiato perché non può esserlo anche la canzone che per eccellenza lo rappresenta? Il cantante, che non comparirà nella serie, si è prestato al gioco sposando la filosofia del programma: far capire che ormai essere italiano vuol dire anche essere multietnico.