Ieri, 25 settembre, durante la prima giornata del Roma Web Fest, è stato presentato il nuovo pacchetto di aiuti fiscali alle opere web native. Dal dibattito coordinato da Mario La Torre, ordinario alla Sapienza e membro italiano dell’Audiovisual Working Party del Consiglio d’Europa, è emersa la conferma di come le web series, e i prodotti web nativi, non si siano solo imposti all’attenzione di un pubblico sempre più diffuso, ma anche a quella dei broadcaster e delle società di produzione cinematografica.
Tra gli intervenuti, Luca Milano, vice direttore di Rai Fiction, ha ribadito il forte interesse di RAI alle nuove idee proposte dagli autori del web e il concreto coinvolgimento di RAI FICTION, che metterà in palio anche quest’anno premi per i migliori prodotti del Roma Web Fest, nella produzione di web series da inserire a vario titolo nel palinsesto della televisione pubblica.
Barbara Bettelli e Giulia Fundarò dello studio legale BeLaw, poi, hanno sottolineato l’importanza dell’assistenza legale ai giovani filmmaker, non solo per la tutela dei diritti d’autore dell’opera web nativa ma, soprattutto, per i diritti di sfruttamento relativi alle future declinazioni dell’idea originaria. L’avvocato Bettelli ha più volte richiamato la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei giovani autori rispetto alle proprie potenzialità future, invitandoli a strutturarsi da “veri filmmaker” sin dall’inizio della loro attività.
Valerio Bergesio, invece, da filmmaker ha raccontato la propria avventura durante la produzione della fortunata web series “140 Secondi” e ha rimarcato con forza l’utilità per un giovane regista di attrezzarsi sin dall’inizio per concepire e strutturare l’opera in modo che possa essere facilmente sfruttata per distribuzioni future sulle varie piattaforme.
Poi è stata la volta di Federico Giuseppini (AD di Cineconsulting Group) che ha spiegato come una struttura societaria consenta l’accesso ai benefici fiscali previsti per le opere audiovisive e per quelle web native, come pure ai finanziamenti europei e regionali; ha chiarito inoltre come la Direzione Cinema del MIBACT abbia previsto requisiti patrimoniali e organizzativi semplificati per le imprese dei giovani talenti e ha spiegato come ottimizzare l’utilizzo della leva fiscale per finanziare le opere dei nuovi talenti e concepire prodotti dallo sfruttamento crossmediale.
Mario La Torre ha affidato la propria conclusione del dibattito al ribadire come lo sforzo iniziale da parte dei filmmaker, necessario per organizzarsi in modo strutturato, possa essere compensato dai vantaggi in termini di protezione del diritto d’autore e di accesso ai finanziamenti.