Uscirà nelle sale il 19 novembre “In fondo al bosco”, il nuovo lavoro di Stefano Lodovichi prodotto da Sky Italia che vede come protagonisti Filippo Nigro e Camilla Filippi.
Il film rappresenta una nuova sfida produttiva per Sky Italia, un progetto che ne rafforza l’impegno nel sistema audiovisivo italiano. Grazie alla partnership con Notorious Pictures, per la prima volta, una produzione originale Sky Cinema verrà distribuita nelle sale cinematografiche di tutta Italia.
In fondo al bosco è stato girato nella primavera del 2015 in Trentino, Val di Fassa, con il supporto sul territorio dell’Apt di Fassa e della Trentino Film Commission.
Ogni 5 dicembre, da tempo immemore, gli abitanti di un piccolo villaggio montano sfilano mascherati da diavoli in un baccanale che dura fino all’alba: la festa dei Krampus. Ma il 5 dicembre del 2010 è ricordato per un evento diverso e terribile: Tommaso Conci, un bambino di 4 anni, scompare nel nulla.
Cominciano le ricerche, si apre un’indagine. Il principale sospettato diventa proprio il padre, Manuel Conci, un alcolista con precedenti di violenza: il candidato ideale alla gogna mediatica. Non vengono raccolte prove sufficienti a incriminarlo, ma per tutto il paese rimane il colpevole. Solo sua moglie Linda, fragile e sensibile, gli resta accanto.
Cinque anni dopo, un bambino senza nome e documenti viene ritrovato in un cantiere della periferia di Napoli. Il DNA coincide: quel bambino è Tommi.
Manuel finalmente può riabbracciare il suo bambino, liberarsi da un lutto atroce, dal senso di colpa e dalle accuse della collettività. Linda, invece, non riesce ad adattarsi a quella nuova situazione. Un sospetto scava dentro di lei, alimentato dal suo istinto di madre: quel bambino, silenzioso ed inquietante, non è davvero suo figlio. Ed altre persone in paese nutrono gli stessi dubbi.
Pietro, il vecchio padre di Linda, ed Else, Flavio e Dimitri, tre ventenni che gestiscono il pub del posto, sembrano sapere più di quello che lasciano intendere. Per loro il bambino è morto quella notte di cinque anni prima, ma allora perché il DNA è lo stesso?
In un crescendo di fatti sempre più inspiegabili, Manuel si ritroverà solo contro tutti: il paese, il suocero Pietro e la sua stessa moglie rifiuteranno il bambino. Ma la verità che si nasconde dietro al ritorno di Tommi è ancora più spaventosa delle credenze del posto…
Come si legge nelle note di regia, “In fondo al bosco non è un horror, è un thriller e un dramma familiare oscuro e inquietante. È la storia di una famiglia distrutta che non riesce a riemergere dal buio dove è sprofondata dopo la scomparsa del figlio. Ed è anche un film di atmosfere che vive perennemente a cavallo di un’ambiguità inquietante, attraverso location oscure, buie e allo stesso tempo realistiche. Ispirandomi alla maestosità della natura raccontata da grandi artisti come Friedrich, Turner, Füssli, Goya, Böklin e gli incisori del Die Brücke come Karl Schmidt-Rottluff, Emil Nolde o Ernst Ludwig Kirchner ho cercato di creare un’atmosfera antica, romantica, come se fossimo in un paese dove l’elettricità non è ancora arrivata e le persone vivono la notte al riparo dai mostri e gli incubi, illuminati soltanto dalle luci di candele e lampade a olio. Tutto questo per calibrare un linguaggio adatto a tenere in tensione lo spettatore, a tratti spaventarlo e di sicuro inquietarlo secondo la tradizione di grandi capolavori come il cinema di Polanski, Hitchcock e i primi film di Shyamalan.