Diversity Media Adwards gli “oscar” italiani per l’informazione LGBT* – Reportage

diversity_00Il dibattito sulle unioni civili infiamma i salotti politici e non ormai da molti mesi. Tra chi è contro, chi a favore e chi ancora non ha deciso da quale parte stare, c’è un progetto molto interessante: i Diversity Media Awards.
Firmato da Diversity, l’associazione impegnata nell’abbattimento delle discriminazioni e guidata da Francesca Vecchioni, questi “oscar” italiani sono nati con l’intento di premiare i migliori contenuti media, cinema, tv e pubblicità sui temi LGBT*.
Sì, ci sono le nomination per le diverse categorie, ci saranno le votazioni per eleggere i vincitori e non mancherà quella tipica patina glamour da cerimonia.
Se però pensate che sia tutto qui vi sbagliate.
Alla base di Diversity Media Adwards c’è un progetto di ricerca importante che ha analizzato il rapporto tra i media italiani e le persone LGBT* sotto il profilo qualitativo e quantitativo grazie anche alla combinazione di professionalità che hanno formato la squadra capitanata dalla Vecchioni.

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Al lavoro di ricerca hanno contribuito Monia Azzallini, Responsabile ricerca DMR Informazione-Osservatorio di Pavia, Maria Luisa Bionda, responsabile ricerca DMR Enterteinment-2B Research e Tiziana Vettor, Direttrice del Centro Interdipartimentale per gli Studi di Genere- ABCD Università Milano-Bicocca.
A fianco dei Diversity Media Awards anche Google e Discovery Italia rispettivamente sponsor e media partner del progetto.
Avevamo davvero bisogno di un’indagine socio-culturale di questo tipo con tanto di premi al seguito?
A questa domanda si potrebbe facilmente trovare una risposta ma è forse più opportuno concedersi due, ulteriori, minuti di riflessione e formulare il quesito in modo diverso.
Quanto i media contribuiscono alla costruzione dell’identità delle persone? E in che misura influenzano la percezione dell’opinione pubblica?
Nel primo caso è indubbio che il mondo dell’informazione contribuisce in misura consistente a definire chi siamo; pensiamo ad un film d’amore per esempio: a chi non è mai capitato di rispecchiarsi nella storia dei protagonisti? E quando guardiamo il telegiornale possiamo forse dire di non essere coinvolti da notizie che ci riguardano in prima persona come quelle sulle politiche del welfare?

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Anche nel secondo caso non possiamo certo credere che i media non condizionano, bene o male, il nostro modo di conoscere ciò che fa parte della società in cui viviamo.
Alla luce di tutto questo ne consegue che l’analisi dell’entertainment operata da Diversity ha un grande significato perché ci aiuta a capire quanto in Italia il sistema dei media è aperto ed inclusivo tanto da garantire ad ognuno di noi di riconoscersi ed essere riconosciuto attraverso l’espressione della propria identità.
La ricerca è sorretta da tre pilastri: significatività, ovvero tutti quei testi ritenuti significativi da parte degli spettatori dell’arena mediale, capacità d’inclusione e periodo di rilevazione.
Partendo da questi tre punti cardine è emerso un dato interessante: il tema è trattato in modo quantitativamente poco significativo da cinema e fiction italiana ma qualitativamente positivo e forte. Le serie tv straniere sono quelle che danno più visibilità alle tematiche LGBT* mentre l’intrattenimento televisivo nostrano ha iniziato ad inglobarlo all’interno dei suoi contenitori. Nel mondo pubblicitario invece la persona LGBT* non è vista come un target a cui mirare ma viene raccontata come una parte del mondo a cui il prodotto/servizio è rivolto mentre nei tg italiani i temi LGBT* restano marginali seppur si evidenzia un trend in crescita.
Sempre sull’analisi dei tg italiani è importante notare come le notizie LGBT* vengano trattate in occasione di eventi importanti come il Pride ma soprattutto sono spesso raccontati come opinioni invece di essere analizzati come fatti seppur dal 2005 ad oggi questi temi sembrano fare più notizia e meno paura.

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“Questo lavoro è iniziato come una piccola palla di neve per poi diventare una valanga” ha detto un’emozionata Francesca Vecchioni “Sono state coinvolte tante persone, cuori, teste perché questo progetto intende arrivare a chi le tematiche trattate le conosce poco o per nulla. Io sono cresciuta senza trovare esempio della mia affettività nei media anche perché l’immaginario delle persone LGBT* era molto legato alla sofferenza. Oggi le cose sono cambiate ed è importante che chi guarda si rispecchi senza essere considerato un fatto o un’opinione ma una persona reale. C’è bisogno di un messaggio positivo ed è per questo che abbiamo creato i Diversity Media Adwards, per unire una comunicazione pop con la necessità di parlare attraverso una ricerca scientifica.”
È intervenuto anche Fabio Canino direttore artistico dei Diversity Media Adwards che ha scherzosamente detto: “Mentre vi leggo le nomination, per esprimere la mia perplessità, alzerò il sopracciglio destro come faceva Lilli Gruber quando leggeva le notizie che non le piacevano “.

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Le votazioni dei vincitori finali saranno aperte a tutti dal 1 aprile sul sito www.diversitylab.it.
Nell’attesa noi di mediaComunicazione vi lanciamo una sfida: provate ad indovinate alla lettura di quale nome il sopracciglio di Canino si è inarcato verso l’alto?
CINEMA: Miglior Film italiano
Io e lei (Produzione Indigo Films)
Né Giulietta né Romeo (Produzione Pigra)
Vergine Giurata (Vivo Film e Colorado Film)
RADIO – Miglior programma radio
Pinocchio – Radio Deejay
Caterpillar AM – Radio2
Lateral – Radio Capital
PUBBLICITÀ – Miglior Campagna
Milioni di passioni – Tim Vision (Leagas Delaney)
Microonde e gustose sorprese – Findus (Havas Worldwide)
Buone Feste dalla famiglia Frozen – Disney Junior
TV – Miglior Serie Italiana
Un posto al sole – Rai Tre (Produzione FremantleMedia Italia e Rai Fiction)
È arrivata la felicità – Rai Uno (Produzione Publispei)
Ragion di Stato – Rai Uno (Produzione Rai Fiction e Cattleya)
TV – Miglior Serie Straniera
Grey’s Anatomy – La7 e Fox Life
Beautiful – Canale 5
Faking It – MTV Next e MTV8
TV – Miglior Programma
Che Tempo che Fa – Rai Tre
Pechino Express – Rai Due
Italia’s Got Talent – Sky Uno
Sconosciuti – Rai Tre
Vite Divergenti – Real Time
WEB – Miglior Produzione Video
10percento Badhole Video
Fuori!
The Jackal

PEOPLE – Personaggio dell’anno
Fedez
Tiziano Ferro
Laura Pausini
Mika
Barbara D’Urso
Daria Bignardi

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