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“Resto convinto di un fatto; non spetta alla politica decidere i palinsesti, non spetta ai partiti decidere chi può lavorare nell’azienda culturale più importante di questo Paese, a meno che non si debba dar ragione a Roberto Saviano quando scrive che ciò che sotto il governo Berlusconi era inaccettabile, adesso è grammatica del potere. La Rai mi può licenziare, il Pd con tutto il rispetto, proprio no.”
Ha replicato così il conduttore di Ballarò Massimo Giannini nell’ editoriale di martedì 2 febbraio all’accusa di aver offeso il ministro Maria Elena Boschi durante la puntata precedente. Secondo Michele Anzaldi -membro della commissione vigilanza Rai- e altri deputati di maggioranza è stato inopportuno che il conduttore di Ballarò abbia definito “rapporti incestuosi” i legami tra governo, Partito Democratico e Banca Etruria a proposito del presunto conflitto d’interessi del Ministro Boschi.
Giannini ha dichiarato che “nel PD c’è qualcuno che utilizza questo episodio come una clava contro Ballarò” e “che questo è l’ennesimo attacco a chi cerca di fare solo informazione. È l’ennesima torsione al concetto di servizio pubblico, utile se serve a chi governa molto più che a chi guarda la televisione.”