Sono stato all’anteprima romana di Angry Birds passando da un red carpet aperto soprattutto ai più piccini. Quelli bravi direbbero che si tratta di un racconto transmediale è partito da un fortunatissimo game per smatphone che ora si amplia in una storia con testa (becco) e coda.
Red è l’uccello dalle curiose sopracciglia che non riesce a controllare i suoi picchi di rabbia e viene mandato a “riformarsi” dal Gufo-Decano così da vivere in armonia nell’isola “degli uccellini”, luogo dove si vive in maniera semplice, senza particolari fronzoli per la testa e dove gufi e passerotti non volano, perché “tanto dove dovrebbero andare?”. L’unico a saper volare da quelle parti è Grande Aquila, uccello mitologico che da un po’ di anni non si fa vedere dalla popolazione, tanto da sembrare più una leggenda che un personaggio reale.
Le tre “teste calde” della storia, Bomb, Chuck e Red cercano invano di allertare la popolazione del pericolo rappresentato dall’arrivo dei Maiali, arrivati sull’isola come amici ma interessati a rubare le uova. Trama semplice, certo, oggetti già visti nel videogioco a perdita d’occhio, dalla fionda al tappeto elastico, ma anche tanta ironia godibile dai 6 ai 99 anni con nuovi significati per un film che, in fin dei conti, spiega come ciascuno di noi ha uno scopo nella vita, un ruolo da ricoprire nella società, un posto nel mondo.
I doppiatori
Maccio Capatonda, che ha cominciato la sua carriera facendo il voice-over di clip e trailer assurdi, è particolarmente adatto al ruolo, che in qualche modo ricorda il perdente “Italiano Medio” che lo ha fatto sbancare al botteghino, Alessandro Cattelan canta anche in questa occasione dopo averlo fatto in Tv (e in un disco degli 0131); la versatilità della sua voce è perfetta per Chuck. Chiara Francini nei panni di Matilda ogni tanto scivola nella parlata toscana (piacevolmente) mentre Bomb che ha la voce di Francesco Pannofino… è Francesco Pannofino e non c’è nulla da aggiungere.
