L’Italia è quartultima nella classifica dei paesi europei che hanno integrato, all’interno della propria società e della propria economia, la digitalizzazione. Il dossier si chiama “Digital economy and society index” e classifica i paesi in base a quattro criteri: la connettività (se all’interno dei confini del Paese viene utilizzala banda larga, una connessione veloce), il capitale umano (persone che hanno acquisito competenze digitali), l’uso di internet (quanto viene utilizzato il web), l’integrazione delle tecnologie e i servizi pubblici digitali (cioè se il paese ha integrato e quanto la digitalizzazione all’interno delle proprie transazioni economiche e se esistono forme di e-government, che consiste nella gestione di documenti e altri elementi dell’amministrazione pubblica, attraverso internet).
Il “fiore all’occhiello” dell’Italia risulta essere l’e-government, mentre per il resto siamo sotto la media, anche se ci sono lievi miglioranti rispetto all’anno corso, tra questi l’e-commerce. Questa indagine ha messo in evidenza che il nostro problema principale è la connessione e la banda larga. D’altronde si calcola che circa un terzo degli italiani non usa internet; questo però è un fenomeno che riguarda l’Europa intera, dove il 45% non ha conoscenze di base e solo una minoranza sceglie di studiare materie informatiche e/o scientifiche.
Ma come già detto, non siamo i peggiori in Europa, dopo di noi nella classifica ci sono: Grecia, Bulgaria, Romania e Bruxelles.
Mentre invece i migliori del “vecchio continente” sono: Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi.Anche secondo un’altra ricerca gli italiani hanno delle “lacune” in ambito digitale: TechHabits commissionata da Samsung ed effettuata a livello europeo, ha scoperto che il 40% degli italiani ha un interesse per le nuove tecnologie, ma il 36% dice di possedere un dispositivo che è tecnologicamente più avanzato rispetto alle proprie capacità. Da questo punto di vista, la percentuale europea si aggira intorno al 43%. La terminologia usata nell’ambito della tecnologia è un ostacolo per il suo utilizzo, questo vale per il 32% degli italiani.
Le parole meno capite sono: cloud, emoji, fibra ottica. L’88% degli italiani ha finto, almeno una volta, di aver compreso il significato di una parola dell’ambito digitale di cui in realtà ignorava il significato.