La risposta di Maiolica a Gramellini, “Non sono un troll filo governativo” (INTERVISTA)

ermesLa storia di Ermes Maiolica, dalla finta pubblicità della Tassoni ai frigoriferi Smeg della Raggi, il finto Umberto Eco e le accuse di Massimo Gramellini: ecco chi ha realizzato le campagne e la sua risposta al vicedirettore de La Stampa.

In questi giorni sono scoppiati alcuni casi social mediatici che sono diventati contenuti virali: ad esempio il finto spot della Tassoni “Senza olio di Palma”, oppure la finta campagna – a detta dei più geniale – della Smeg che gioca con le accuse del Sindaco di Roma Virginia Raggi e per ultimo un fotomontaggio della buon’anima del Maestro Umberto Eco in versione propagandistica per il Sì al prossimo referendum del 4 dicembre. Dietro a queste mirabili “bufale” del web non ci sono grandi pubblicitari o esperti del marketing, ma un operaio metal meccanico di Terni che ha 33 anni: Ermes Maiolica. Questo ragazzo da sempre ha avuto la passione per la grafica e da 14 anni realizza t-shirt personalizzate con frasi ed immagini di sua creazione, ma tutto ciò per lui è solo un hobby, “come è solo un hobby sperimentare sistemi e tecniche per la vitalità e la divulgazione delle notizie, spesso aziende si marketing o clickbaiting mi offrono del denaro per collaborare ma ho sempre rifiutato, non rifiuto solo collaborazioni ma non metto nemmeno pubblicità nei miei “articoli”, non sono i soldi il motivo dei miei esperimenti”.

Come prima cosa siamo molto curiosi di sapere come sono arrivate queste idee estrose che hanno fatto credere in “bufale” ben congegnate l’ormai sospettoso popolo del web, ecco cosa ci ha raccontato Maiolica: ” Questa della Smeg è molto interessante. Il giorno prima avevo fatto un’altra falsa pubblicità diventata molto virale, dove la cedrata Tassoni dichiarava con imbarazzo di non contenere olio di palma. Questa réclame è stata apprezzata anche da moltissimi social media manager che mi hanno contattato per congratularsi, ma mi hanno fatto presente che secondo loro era stato solo un colpo di fortuna e che non sarei stato in grado di proporre un altro spot così virale. La stessa sera, poi, sono andato ad un party dove ho incontrato dei manager e pubblicitari importanti: mi hanno spiegato che secondo loro, osservandomi da tempo in rete, non ero un semplice “bufalaro” ma un vero e proprio “comunicatore” e sarebbe stato interessante sperimentare il mio talento nella pubblicità, così la mattina dopo ho creato la pubblicità giudicata più virale e meglio riuscita degli ultimi anni, come ho fatto? Effettivamente ho usato le stessa tecnica della bufala su Umberto Eco, ho sfruttato il tema del momento e ho utilizzato la provocazione. Il successo è stato strepitoso, la mia pubblicità è stata presa per vera da tutti, condivisa da molti deputati del PD su Facebook, ha fatto il giro della rete, è andata su Rai 3 all’interno della trasmissione Gazebo, ne hanno parlato le radio, ci hanno fatto uno speciale in edicola su Repubblica e persino Sabina Guzzanti ha imitato Virginia Raggi su La7 con il mio Smeg alle spalle!!! Successone insomma “.

Questo è invece il famoso post con  la foto di Umberto Eco, ritoccata ad arte ed inserita su una finta pagina di Sky Tg 24 che ha fatto il giro del web. L’immagine è stata con stupore condivisa e ritwittata anche da alcuni esponenti politici – che l’agenzia Adnkronos definisce “webeti” ,  utilizzando il neologismo coniato da Enrico Mentana – dimenticandosi momentaneamente che l’illustre intellettuale è defunto il 19 febbraio scorso. Ermes Maiolica non viene tuttavia nominato dai mass media fino alla serata di sabato 5 Novembre: durante il corso della trasmissione Le parole della Settimana, lo scrittore, conduttore e giornalista Massimo Gramellini nel suo intervento è il primo che nomina l’ignoto realizzatore come “un disturbatore professionista del PD” (citazione testuale disponibile al minuto 26 del seguente link di Raiplay ) .

Probabilmente le indagini sulla fonte da parte del vicedirettore de La Stampa non sono state poi così accurate, ma Ermes Maiolica ha rilasciato la sua risposta che abbiamo accolto come importante diritto di replica sulla questione: “Per la storia di Umberto Eco sono stato frainteso. Alle volte può capitare che i contenuti virali prendano vie totalmente inaspettate. Io non sono di sicuro un militante del PD,  anche perché io al referendum sono un sostenitore del NO e tengo a precisare che assolutamente non sono un troll filo governativo. Come mai la gente è convinta che io sia un troll ingaggiato dal PD ? Sono usciti articoli dove dicono che sono un disturbatore pagato dai partiti, addirittura Gramellini lo ha detto anche durante la sua trasmissione, su Radio Deejay hanno detto che era un video. Nessuno mi nomina mai, nonostante ormai è da molto tempo che mi cimento in questo tipo di attività. Spesso i TG, trasmissioni e giornali parlano delle mie “bischerate” senza citarmi, e sinceramente li capisco pure perchè alcune bufale che creo sono al limite della legalità, però questa di Umberto Eco era apertamente dichiarata, o almeno non azzarderei dichiarazioni pericolose come quella di dire che sono del PD, ma piuttosto cercherei di informarmi sulla fonte. Ora credo che chiederò al mio avvocato di preparare una lettera per Gramellini, vediamo se questa volta verrà compreso che la mia è una provocazione “.

 

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