Italiani 2016 è l’innovativa ricerca firmata Inthera, la società di content & data marketing del Gruppo Mondadori, con l’obiettivo di analizzare quanto il fattore emotività sia oggi determinante per chi lavora nel business.
Secondo la ricerca tra il 70 e il 95% dell’impulso di acquisto degli italiani è emozionale e irrazionale, dato importante che per Righel Anglois, Amministratore Delegato di Inthera, testimonia la missione di “abilitare le aziende a costruire relazioni stabili con il proprio pubblico in un’epoca di continua evoluzione dove il modo di comunicare delle persone mette a dura prova le performance business delle aziende” .
Per Lorenzo Marini, Presidente di Lorenzo Marini Group, questo decennio è quello dell’anima, della fedeltà, per questo è fondamentale “trovare quel racconto utile a cambiare le percezioni perché la marca è come un diamante, devi girarla in modo tale che ogni faccia si adatti a chi la guarda. L’Italia poi è un popolo emotivo per natura e il problema che abbiamo qui è il calo del desiderio. La capacità di segmentare il messaggio e cominciare a profilare in modo interiore offrono una visione interessante”.
A commentare la ricerca di Inthera anche Michelangelo Tagliaferri, Fondatore di Accademia di Comunicazione, che per spiegare il suo pensiero parte dall’idea che ormai è il tempo di fare il nuovo a partire dal nuovo pur sapendo che il vino non è mai nuovo ma novello e quindi “se non si rimuovono le condizioni per cui il desiderio si blocca che mi spinge verso un mondo che mi vede protagonista del cambiamento allora continuerò a fare le cose come sono e tutto sommato sarò contento. Ma questo non è pensabile perché siamo in un mondo che vuole desiderare e quindi gli elementi di tutti i giorni, l’esteticamente rilevante, serve ad alimentare il mio desiderio altrimenti il finisco per clonarlo. Vi è quindi bisogno dell’interattività della rete che alimenta la mia creatività. Se manca tutto questo ho la sensazione che il vino non sarà buono”.
La ricerca mostra quindi come le emozioni ispirino il consumo degli italiani e come gusti ed interessi siano elementi preziosi per chi deve orientare le strategie di marketing di un’azienda.
Un esempio di azienda che tiene conto delle emozioni dei suoi consumatori è Cantine Ferrari di cui Matteo Lunelli è Presidente e CEO: “abbiamo più di cento anni di storia e vogliamo essere anche capaci di innovare. Ci sono cose nella nostra azienda che non cambieremo mai, come l’attaccamento al nostro territorio, e altre che cambiano inevitabilmente. Come le bollicine ad esempio, oggi diventate un vero e proprio elemento di lifestyle. Il vino è emozione, la stessa che ritroviamo nel bicchiere che lo contiene insieme alla sensualità, alla felicità e alla festa. Noi abbiamo quindi imparato che se da un lato dobbiamo mantenere radici ben solide di chi ha la cultura della qualità nel prodotto, dall’altro dobbiamo dare un’aurea al prodotto per fare in modo che l’emozione passi anche attraverso la comunicazione di eventi importanti. Oggi la vera sfida è ingaggiare il consumatore ma raccontandogli qualcosa di diverso come diversi sono i tipi di consumatori. Ci sono quelli interessati all’agricoltura biologica e quelli più interessati alla sensualità del prodotto. Ad ogni cluster va mostrato il lato giusto della marca”.
Molto interessante è la presentazione dei risultati curata da Pamela Saiu, Market Research Manager del Gruppo Mondadori, che ha evidenziato attraverso dei semplici ma efficaci esempi perché la ricerca socio-demo non basta più. Se prendiamo in esame due uomini e analizziamo le loro vite in base a caratteristiche che tengono conto dell’età (over 60), della nazionalità (inglese), dello stato civile ( sposato con figli), del reddito annuo (oltre un milione), e dei loro interessi (cani e alpi), alla domanda perché il socio-demo non basta più si risponde con una fotografia che mostra due persone profondamente diverse tra loro: uno è il Principe Carlo d’Inghilterra e l’altro è Ozzy Osbourne ex frontman del Black Sabbath.
È quindi evidente il cambio di paradigma e il nuovo standard di profilazione che si rivela un valido aiuto per le aziende e permette loro di entrare in contatto con i consumatori facendo leva sull’emotività che spinge gli italiani all’acquisto.