Il 15 marzo è stata presentata la terza ed ultima stagione di “In Treatment” , una serie tv targata Sky, che tratta le vicende dello psicologo più famoso della tv, Giovanni Mari, interpretato da Sergio Castellitto, e dei suoi pazienti.
Alla presentazione c’erano i registi Saverio Costanzo e Edoardo Gabbriellini, il creatore di “Be Tipul” e produttore dell’adattamento statunitense di “In Treatment”, Hagai Levi e accanto a Castellitto un Cast totalmente rinnovato e ricco di talento.
Ad accompagnare Giovanni Mari in questo ultimo tratto del suo viaggio introspettivo ci sarà una nuova psichiatra Adele (Giovanna Mezzogiorno), che scalfirà le convenzioni dello psicoterapeuta aiutandolo ad aprirsi e 4 nuovi pazienti : Rita (Margherita Buy) una nota attrice del panorama italiano in crisi con la sorella, malata terminale; P. Riccardo (Domenico Diele) un religioso con dubbi vocazionali, che prende parte alle sedute per obbedienza ai superiori; Luca (Brenno Placido) un omosessuale non dichiarato in conflitto con la famiglia adottiva; e Bianca (Giulia Michelini) una giovane moglie e mamma di periferia, che soffre di attacchi di panico.
Tra le tante novità la serie introduce due personaggi fuori programma, infatti Bianca e P. Riccardo sono il frutto dell’abile lavoro dei nostri sceneggiatori italiani, che non si sono limitati ad adattare un format predefinito, ma hanno ricreato problemi che caratterizzano il nostro panorama nazionale, dando così una voce ad ogni realtà, permettendo un’immedesimazione totale.
Il percorso di Giovanni tra fantasmi, passato e timori inconsci ci rivelano come tutto da sempre giri intorno al suo microcosmo e di quanto sia lui ad aver bisogno di quei pazienti, che lo smuovono e provocano intimamente, fino a portarlo ad un confronto più diretto con se stesso.
Le grandi performance recitative, la profondità della sceneggiatura e le enormi dote registiche hanno contribuito a realizzare il perfetto finale di una storia tessuta,con lentezza, nell’emozione e nell’attenzione per il dettaglio, una storia a cui siamo legati, una storia che non lascerà niente al caso e alla quale siamo pronti a dire addio, una storia definita da Levi stesso “Il miglior adattamento mai realizzato”.