E se domani vi svegliaste nel corpo del vostro partner? Se tutto il vostro lavoro e i vostri mille impegni toccassero a lui o a lei e voi aveste in cambio la Sua, apparentemente più tranquilla,vita? Cosa accadrebbe?
Simone Godano, esordiente alla regia, mette in scena la sua personalissima risposta in una commedia a metà tra il fantastico e il reale: ” Moglie e Marito” , che vi farà ridere e intenerire.
In questa sua prima esperienza il regista è stato sostenuto da un cast stellare, che vede oltre a Kasia Smutniak (Sofia) e Pierfrancesco Favino (Andrea) nei panni di una coppia spostata anche Valerio Aprea (Michele) come l’amico di una vita.
Sofia e Andrea sposati da 10 anni, lei aspirante conduttrice, lui brillante neurologo e ricercatore, troppo presi dai loro reciproci impegni si sono dimenticati l’una dell’altro e sono arrivati ad ipotizzare il divorzio; ma proprio quando la loro storia d’amore sembra essere giunta al termine “Charlie” ( una macchina a cui Andrea lavora per la sua ricerca) scambia loro le menti, invertendo corpi, vita, impegni e punto di vista.
Riusciranno ad immedesimarsi l’una nel corpo dell’altro? Questo viaggio surreale cambierà le loro opinioni? Lo scoprirete il 12 aprile quando questa spassosa vicenda approderà nelle sale italiane.
La commedia risulta classica e dirompente, rispetta ogni cliché e stereotipo calandolo però nella vicenda personale; i ruoli si invertono, Sofia beve e rutta mentre Andrea urla e piange, ma c’è un risvolto positivo, l’immedesimazione forzata lentamente li cambia, li mette davanti a i loro stessi errori, mostra loro il dolore provato e quello inflitto all’altro.
Durante la conferenza stampa che ha succeduto il film Godano, ritenendosi soddisfatto del risultato, ha voluto precisare le sue intenzioni e l’idea originale:
” Il film non vuole rimanere chiuso in un genere stabilito, nasce come commedia, ha un aspetto fantascientifico ma nelle seconda parte cerca di innalzarsi, cerca di intenerire. Volevamo divertire e emozionare senza prenderci troppo sul serio.“
Ai quasi continui paragoni con film antecedenti Favino ha risposto:
” Prima degli americani sono esistiti Plauto e Goldoni, il tema del doppio è ricorrente e ognuno lo tratta come meglio crede, nella nostra commedia è uno stimolo all’immedesimazione e sfocia nel tenero“
Favino e la Smutniak hanno poi ammesso di essersi dovuti studiare a lungo per vestire meglio i panni dell’altro, di aver dovuto aggiungere all‘osservazione uno studio inteso dei personaggi creati e successivamente scambiati e di aver fatto ricorso a continui confronti con colleghi e troupe.
Alla domanda “Vi scambiereste e parchè?” gli attori hanno risposto:
Favino : ” Certo, è un’esperienza da fare. Non solo per conoscere meglio l’altro, ma per rispettarlo ancora di più grazie all’immedesimazione”
Smutniak : ” Indubbiamente, ma anche solo perché sarei curiosa”
Durante la Conferenza anche la sceneggiatrice Giulia Steigerwalt ha voluto spiegare il motivo del monologo di Kasia, chiarendo al meglio l’espressione “per una volta vorrei solo sentirmi DONNA”.
Giulia: “L’uomo si trova in un ruolo(quello della donna) con così tanta pressione sociale, oppresso dall’idea del dover piacere a tutti sempre, che si sente stretto. Riconosce il divario, a lui non viene richiesto di essere altro, non importa cosa fa e allora si ribella anche per le donne. Dice ” chi ve lo fa fare”, per una volta è meglio essere se stesse, donne, e non adattarsi alle pretese.”
“Moglie e Marito” non è un film solo per coniugi in crisi o per semplici coppie, ma è il film perfetto per insegnare tra una battuta e l’altra ad apprezzare il microcosmo dell’altro e ad accoglierlo.
Il 12 aprile mettetevi in fila per ridere ma per imparare con semplicità ad apprezzare cos’è diverso da voi!