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Il Giro d’Italia, la corsa più popolare e la rappresentazione sportiva più amata del nostro Paese si sta per apprestare alla sua centesima edizione. Per celebrarlo La Gazzetta dello Sport, che lo ha inventato e ne costudisce la tradizione, pubblica il libro ufficiale “100 volte Giro”, una guida appassionata e dettagliata a cura di Pier Bergonzi, straordinaria per ricchezza di testi e immagini, che ripercorre le 99 edizioni passate e presenta la centesima.
Apre il volume l’editoriale “Quel filo rosa e un gomitolo di imprese” del direttore Andrea Monti che già dal titolo evoca lo strettissimo legame tra la manifestazione sportiva e la rosea, e ancora tra il Giro e l’Italia perché: “La storia della corsa, delle sue cento edizioni, dei suoi mille protagonisti grandi e piccoli è l’album di famiglia di questo Paese. Ne attraversa la vicenda politica, ne illumina quella sportiva” e infine tra il primo Giro e il centesimo, idealmente capo e fine di un gomitolo tenuto insieme generazione dopo generazione dalla tenacia, dalla fatica e dal desiderio di gloria dei corridori.
Per raccontare la storia del Giro è stato scelto nel libro un approccio cronologico che dà efficace testimonianza delle differenze tra l’esordio pionieristico di Luigi Ganna nel 1909 con biciclette a un solo rapporto che pesavano 15 chili fino alla vittoria di Vincenzo Nibali e agli ultimi modelli in fibra di carbonio. L’impostazione cronologica permette anche di godersi il libro come un entusiasmante racconto: “Lette una dopo l’altra le storie costituiscono altrettanti capitoli di un romanzo senza fine” dice infatti Pier Bergonzi nell’introduzione e le edizioni vengono raccontate una per una. Per ogni singola avventura rosa c’è la planimetria, il quadro dei risultati, le curiosità e una storia, a volte il ritratto del vincitore, a volte la descrizione di una giornata epica, a volte di personaggi meno famosi ma molto significativi.