Dopo la chiusura del programma di approfondimento “L’Arena”Massimo Giletti presenta al MAXXI di Roma “Non è L’Arena” e al ricordo della rottura con la Rai si commuove: “Quando sono uscito ho detto: ‘Ragazzi, vi dovete cercare un posto perché non so quello che succederà… loro mi han detto ‘Stiamo con te’”
“Non è l’Arena” sarà in onda dopo il telegiornale della domenica sera alle 20:30 – Un tentativo coraggioso dice Giletti perché La7 in quel orario ha una uno share del 1,7 %.
In questa sfida il giornalista porta con se collaboratori ben scelti sottolineando che “storicamente le idee vincono sul budget… sono di questa idea sennò non avrei fatto questo lavoro”, riferimento provocatorio a Fabio Fazio insieme al titolo del programma che di per sé è una provocazione
Le puntate avranno come perno inchieste su fatti di cronaca ma anche su temi di costume e attualità, domenica 12 novembre si parlerà anche del “caso Tulliani”.
Riguardo a chi si interroga sul nome troppo simile a quello del suo successo in Rai Massimo Giletti risponde:
“Non è la Rai è stato un programma storico, aveva una sua polemica, libera, io l’ho recuperato, ho fatto riferimento a lui proprio perché penso che quella storia sia finita, quindi quella che vedrete non sarà più quell’Arena storica lì perché non sono più io. Il Giletti di oggi non è il Giletti di ieri, il Giletti di oggi è uno che è passato in una tempesta forte, ha fatto fatica a uscirne e quindi vuole scordare quell’Arena là – e continua – Io ho messo “Buoni e Cattivi” di Vasco, la SIAE la prende Vasco. Io ho tanti difetti ma questa cosa dell’appropriazione… ma come, l’abbiamo creata noi? Questo “Non è l’Arena è un’altra cosa… è negare che quella è l’Arena. Il mio mondo è finito, io non ho neanche più voglia di pensare a queste cose. Io ho una certezza: io non ho fatto il deposito alla SIAE di quel titolo, altri si fanno pagare per i titoli, io sono diverso”.