Torna in Italia Interruption, primo lungometraggio del regista greco Yorgos Zois. Dopo l’esordio al Festival del Cinema di Venezia e tre anni di tour, il film è in proiezione nel nostro Paese.
In un prestigioso teatro di Atene va in scena un adattamento della tragedia greca Orestea. All’improvviso le luci sul palco si spengono e un gruppo di giovani, armati di pistole e vestiti di nero, fa il suo ingresso in scena. Si scusano per l’interruzione: loro sono il coro e invitano il pubblico a partecipare alla rappresentazione.
Realtà e finzione si mescolano: gli attori originali, ingabbiati sul palco, sono impotenti di fronte al cambio di regia. I nuovi attori, il pubblico, sono invece convinti che si tratti di una concessione artistica della più sincera tradizione postmoderna. La nuova tragedia li vede protagonisti mentre il leader del coro sonda le loro emozioni e li dirige come un regista verso un finale imprevedibile. Al centro dello spettacolo il mito: volano senza tempo dei desideri e delle paure degli esseri umani.
L’atmosfera ambigua di Interruption, primo lungometraggio del regista greco Yorgos Zois, si basa su un fatto di cronaca realmente avvenuto. Il 23 ottobre 2002, un gruppo armato di ceceni irruppe in un teatro di Mosca, prendendo in ostaggio 850 persone. Colti alla sprovvista dal colpo di scena, gli spettatori pensarono che l’irruzione facesse parte dello spettacolo come una sorta di rottura della quarta parete.
Interruption rilegge il dramma di Mosca, lo carica di surrealismo e di interrogativi: fino a che punto siamo disposti a seguire le istruzioni di un’autorità? fino a che punto siamo in grado di distinguere fra realtà e finzione? cosa è davvero reale? Yorgos Zois non offre una risposta. Si limita a porci queste domande e ci spinge a ripeterle e a ragionarci con ogni silenzio del film, proprio come il pubblico che, in perenne attesa, aspetta di vedere cosa succederà ancora.
Già apprezzato regista nel campo dei cortometraggi, Zois fa debuttare Interruption al 72esimo Festival del Cinema di Venezia e riceve un responso positivo dalla critica di tutto il mondo. Il film continua a viaggiare di festival in festival: Instanbul, Palm Springs, Sarajevo, Mumbai, San Paolo del Brasile, Vilnius, e in Grecia fa vincere a Zois il premio come miglior regista debuttante.
Dopo tre anni di viaggi, il film torna di nuovo in Italia grazie a Tycoon Distribution nella sala del cinema Apollo 11, vero e proprio cantiere creativo del rione Esquilino della capitale. Un viaggio postmoderno nell’assolutezza del mito, Interruption sarà sicuramente una visione interessante per tutti gli appassionati di cinema indipendente.