mediaPeople: Claudio Guerrini tra Radio e Tv

Abbiamo intervistato il celebre conduttore radiofonico noto anche come volto televisivo e opinionista. Con lui abbiamo ripercorso gli inizi cercando di paragonare le prime radio-palestra con le webradio di oggi e a lui abbiamo chiesto qualche consiglio utile per chi si vuole affacciare al mondo dei massmedia.

Attualmente a quale progetto ti stai dedicando?
Mi cogli in un momento particolarmente creativo. Sto lavorando a un nuovo progetto tv, sto continuando a fare il mio programma su RDS da casa, sto curando la diretta serale sul mio profilo Instagram @claudioguerriniofficial e sto cercando un’eventuale ispirazione per il prossimo libro. Troppo?

Sei un conduttore versatile, muovendoti con disinvoltura tra radio e TV: come riesci nel tuo intento? Differenze tra i due media?
Sarò scontato, ma la radio è diretta, spontanea, (quasi) senza filtri. Io la concepisco così, di pancia e di improvvisazione.La tv ha bisogno di preparazione specifica, di prove, di trucchi e parrucchi. Farle entrambe è un privilegio e una bella soddisfazione.

Qual è il tuo rapporto con i social-network?
Controverso. Sono indispensabili, spesso divertenti. Ma se li usi quotidianamente diventando un vero e proprio lavoro.Soprattutto nei giorni in cui non trovi l’ispirazione giusta e perdi due ore per inventarti un video o una foto. Ma sono anche un filo diretto con chi ti segue, ti danno la misura in tempo reale del tuo lavoro.

Tra i nuovi media, secondo te, quali sono destinati a durare nel tempo? Quali, invece, dovrebbero necessariamente rinnovarsi?
La radio ha dimostrato la sua eccezionale versatilità, tutte le grandi radio hanno resistito alla pandemia e reagito prontamente. Potendo andare in onda dalle proprie case con facilità, ogni conduttore ha potuto lavorare senza contraccolpi. Nessun programma radiofonico è stato sospeso. La tv si è invece modificata con più fatica, appoggiandosi spesso sui social e nei casi estremi affidandosi alle repliche. Ma alcune di queste novità l’hanno anche resa più agile e smart. I giornali cartacei credo abbiano ricevuto una bella botta, purtroppo. Spero possano recuperare presto, poter prendere in mano un giornale o un bel libro è sempre una bella sensazione. Internet, ovviamente, sta prendendo sempre più spazio, i social gli hanno regalato l’immortalità. 

Cosa pensi della nascita delle tante web-radio? (potrebbero sostituire le radio?)
Non credo e non lo spero, egoisticamente. Ma possono rappresentare un’ottima alternativa alle radio in FM. Molte di loro sono ancora costruite e dirette in modo artigianale, altre sono fatte davvero bene. E’ un mondo dove si può sperimentare, mi aspetto idee nuove e originali. 

E di tutte le dirette legate ai social-network che negli ultimi tempi hanno registrato un boom?
Come vi dicevo, mi ci sono buttato a pesce anch’io. Due mesi di quarantena assoluta sarebbero stati molto più noiosi e lunghi se non mi fossi creato questo piccolo format che ha intrattenuto me stesso e alcune migliaia di persone ogni sera. E’ stato un modo per sentirci più vicini e più uniti nella difficoltà. Mi ci sono così affezionato che ora non so se fermarmi o proseguire. Vedremo. Tanti artisti senza questo nuovo mezzo di comunicazione sarebbero rimasti molto più lontani dai loro fan. Ho come l’impressione che siano stati più loro ad aver bisogno del pubblico che viceversa. Non l’avrei mai detto fino a pochi mesi fa. 

Quali ricordi conservi dei tuoi inizi professionali?
L’emozione del primo provino in radio fu enorme. Anche se la radio era piccolissima. Ma era all’epoca la mia unica chance e me la sono giocata al massimo. Anche la mia prima diretta in Rai fu tosta, mi chiesero di leggere una poesia senza alcun preavviso, nel pomeriggio di Rai1. Per fortuna anche lì andò bene. Pensate, ero vicino a Fabrizio Frizzi e ancora oggi ricordo con simpatia tutte le parole che ci siamo scambiati in onda e in privato. Un Signore con una esse grande così. 

Quali consigli daresti ai giovani che, in questo periodo così complicato, si stanno affacciando al mondo del lavoro (con riferimenti al tuo settore)?
Il consiglio che do sempre a tutti gli appassionati del nostro mondo è quello di guardare i più bravi, di osservarli con attenzione, di rubare qualche segreto e poi di formarsi uno stile personale. E provare, provare, provare. Anche a casa, davanti allo specchio, a letto o in bagno. Riprendersi con lo smartphone e rivedersi-riascoltarsi può aiutare molto. E metterci tanta passione, vera, sincera. Senza  quella non si va lontano, fidatevi. 

mediaCommenti