Ivano Scolieri: tra musica e comunicazione

Ivano Scolieri è il fondatore di Inventrix, società specializzata in progetti di sviluppo manageriale e comunicazione creativa. Sociologo specializzato in Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione ha successivamente approfondito i temi della comunicazione strategica. È considerato un punto di riferimento nella costruzione di percorsi formativi ad hoc e format ad alto impatto per lanci prodotto e convention. Collabora con molte organizzazioni nazionali e internazionali per eventi, seminari e laboratori non convenzionali per lo sviluppo delle competenze hard & soft. In questi ultimi anni ha formato Areaxy, società specializzata nella produzione di strumenti olistici e prodotti per l’azienda. Sperimentazioni evolute tra suono e management, che vedono in pianoforte l’opera prima di un percorso. Di recente ha scritto il libro “Pianoforte: 7 note di armonia manageriale” con Carlo Massarini e Ivano Scolieri (Hoepli editore). Ispirati dal fascino del pianoforte Massarini e Scolieri costruiscono un viaggio che unisce Management e Musica, cadenzato e ordinato dalle note di pianoforte. Ogni nota ha un determinato suono, una sua intensità che permette di collegarla, con riferimenti e citazioni, sia al mondo del lavoro sia a quello più popolare della musica. Ogni nota diventa il tempo e il perimetro di un racconto manageriale, raccogliendo diverse esperienze reali vissute in importanti organizzazioni nazionali e internazionali.

Attualmente a quale progetto ti stai dedicando?
Molti e diversi tra loro. Ho elaborato un metodo che aiuta il professionista a gestire la comunicazione attraverso una diretta. Essendo lo strumento del momento ho visto molto errori da parte di tutti e lo stile delle interazioni scadere vistosamente. Il modello “Don’T Be Light” costrutio insieme ad un gruppo di amici/esperti consente di apprendere le tecniche principali per un ottimo meeting online. Naturalmente non può mancare il Nostro Pianoforte che da libro dopo esser diventato un “liveshow” per le aziende si
è trasformato in un ricchissimo ed emozionante webinarshow. Una regia perfetta, contributi selezionati, rendono PIANOFORTE uno spettacolo manageriale unico nel suo genere. Non dimenticate comunque
di leggere Pianoforte – 7 note di armonia manageriale.

Tra i nuovi media, secondo te, quali sono destinati a durare nel tempo? Quali, invece, dovrebbero necessariamente rinnovarsi?
Siamo ancora nella sperimentazione. I nuovi media si sono affiancati recentemente a quelli tradizionali e ne stiamo osservando anche il sorpasso. Tutti i media che sfruttano immagini e video sono nel pieno della loro onda che potrebbe essere solo all’inizio. Per tutti i media che vivono di scrittura forse qualche idea creativa in affiancamento potrebbe diventare utile.

Cosa pensi della nascita delle tante web-radio?
Sono quelle che in questo momento offrono una vera qualità di programmazione. Qualcuna potrebbe anche azzardare la “voce grossa”. Non sono ancora un’abitudine diffusa anche se i veri cultori della musica oltre Deezer e Spotify sono spesso proprio su queste web radio.

E di tutte le dirette legate ai social-network che negli ultimi tempi hanno registrato un boom?
Si le dirette sono state un vero “salvagente sociale” Ne abbiamo viste di tutti i colori. Divertente vedere quelle Instagram con questo layout molto particolare. Una persona sopra e l’altra sotto. Una valanga di solite dirette Facebook. Qualcosa di carino è avvenuto, Ripeto era un esperimento per molti quindi la maggior parte non lo ha utilizzato consapevolmente e questo ha inciso sulla qualità dell’offerta.

Quali ricordi conservi dei tuoi inizi professionali?
Non saprei. Sono passati vent’anni e lavoro ad ogni progetto come se fossi all’inizio. Mi diverto o meglio oggi posso realmente scegliere con chi lavorare. Questa è una libertà enorme. Per chi come me vive di idee e performance conosce la regola del “ogni progetto è una storia a parte”.

Quali consigli daresti ai giovani che, in questo periodo così complicato, si stanno affacciando al mondo del lavoro?
Avere equilibrio conferisce sempre una possibilità in più. Saper integrare oggi le diffuse competenze digitali con le conoscenze umanistiche del buon linguaggio e delle buone pratiche conversative è la condotta ideale per poter fare la differenza in diversi settori. La tecnologia sta diventando una
commodity quindi a breve ci sarà il ritorno di un nuovo umanesimo culturale.

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