Il report annuale sui giganti del WebSoft di Area Studi Mediobanca

L’Area Studi Mediobanca analizza i bilanci dei 25 giganti del WebSoft (Software & WebCompanies) nel quinquennio 2015-2019 e l’impatto del Covid-19 sui risultati del primo semestre 2020. 13 operano in massima parte nell’internet retailing (e-commerce, entertainment services, online travel e sharing mobility), 7 nella produzione di software e 5 nell’internet services (social, search engine, web portal). 14 hanno sede negli USA, 6 in Cina, 3
in Giappone e 2 in Europa (Germania).

Nel quinquennio 2015-2019 le WebSoft hanno più che raddoppiato il fatturato aggregato, conseguendo una performance complessiva superiore a quella delle multinazionali manifatturiere. Aumentano anche utili, forza lavoro e valore di Borsa. L’emergenza sanitaria non ha frenato la corsa dei colossi del web in termini di ricavi e profitti nel 1H2020, entrambi
cresciuti rispetto allo stesso periodo del 2019. La presentazione è disponibile per il download sul sito www.mbres.it.


Il quadro generale pre Covid-19

Nel 2019 il fatturato aggregato dei 25 giganti WebSoft ha toccato quota €1.014 mld, pari all’8% del giro d’affari totale delle multinazionali industriali mondiali. Prosegue la crescita dei ricavi, a ritmi oltre 10 volte superiori a quelli della grande manifattura (+118,3% nel quinquennio 2015-19 rispetto al +10% delle multinazionali manifatturiere). Il mercato è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano circa la metà dei ricavi aggregati WebSoft. Amazon (€249,7 mld), in prima posizione dal 2014, ne rappresenta da sola un quarto. Nel quinquennio è aumentato il gap tra i primi cinque operatori e gli ultimi cinque: nel 2015 la differenza di fatturato era di poco superiore ai €285
mld, nel 2019 è più che raddoppiata a oltre €595 mld.
Volano anche gli utili, a €146 mld nel 2019 (il 15,6% delle multinazionali industriali mondiali), incrementati a un tasso medio annuo del +24,1% nel quinquennio 2015-19 (la grande manifatturaè fermaal +0,6%). Nel 2019 ogni gigante WebSoft ha mediamente prodotto €16 milioni di utili netti al giorno (erano €7 milioni nel 2015), per un totale di €480 mld di profitti cumulati nel 2015-2019. Meno positivi i dati sulla redditività industriale. Nel 2019 l’ebit margin si attestava al 16,3% rispetto al 10,9% della grande manifattura, ma registrando un calo di -1,6 p.p. sul 2015.
A fine 2019 la forza lavoro delle WebSoft era di 2,2 milioni di persone in tutto il mondo, facendo segnare un incremento di 1 milione di unità rispetto al 2015 (+90,6%, di gran lunga superiore al +3,8% della grande manifattura), di cui +567 mila dalla sola Amazon, regina indiscussa per numero di occupati: 798mila a fine 2019. Una crescita dovuta in gran parte ad
acquisizioni di società di minori dimensioni. In tutto, i giganti del web danno lavoro al 7,1% degli occupati delle multinazionali industriali. È di +20,1%, invece, l’incremento medio annuo

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rispetto al 2015 del valore in Borsa. A fine 2019 i giganti del WebSoft valevano oltre otto volte
l’intera Borsa italiana e quasi il triplo di quella tedesca.
Le WebSoft hanno chiuso il 2019 con €520 mlddi liquidità, circa un terzo del totale attivo (un decimo per la grande manifattura).
Il primo semestre 2020 e gli effetti del Covid-19 Com’è cambiato il mercato delle WebSoft in seguito alla pandemia? Se la grande manifattura ha subito un calo del -11% nel primo semestre 2020, i colossi del web hanno spinto sull’acceleratore, con una crescita del fatturato del +17% rispetto allo stesso periodo del 2019. La crisi provocata dal Covid-19 ha influenzato in modo differente i ricavi delle WebSoft: boom dell’e-commerce (+31,3% nel 1H2020 rispetto all’1H2019), del Fintech (+26,1%), della sottoscrizione di abbonamenti (+24,6%) e dell’offerta di servizi cloud (+22,2%).
Di contro si registra una riduzione dei ricavi legati alla sharing mobility (-22,6%) e delle vendite online di viaggi e prenotazioni di alloggi (-50,8%).
Non si ferma la crescita degli utili (+16,6% sul 1H2019), con il record di €18 milioni di profitti netti al giorno, mediamente quasi quattro volte di più rispetto alle multinazionali manifatturiere (€5 milioni al giorno). Nei primi sei mesi del 2020 è aumentata anche la liquidità, con un ritmo medio di +€11 mld al mese, raggiungendo €589 mld a fine giugno. Parte di queste risorse (€325 mld), il 18% del totale attivo, è investita in titoli a breve
termine, valore di gran lunga eccedente la media di una multinazionale manifatturiera (3%).

Le classifiche delle WebSoft nei primi 6 mesi del 2020
A livello dei singoli gruppi, nel primo semestre 2020 si registra l’impennata dei ricavi di
Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%) e Salesforce (+29,5%). Seguono 3
cinesi: Alibaba (+28,6%), JD.com (+28%) e Tencent (+27,9%). Segno negativo per Uber (-7,7%), Expedia (-51,8%) e Booking (-56,4%). A fine giugno 2020, Nintendo, senza debiti finanziari, brilla anche per solidità patrimoniale, seguita da Meituan Dianping, Alphabet e Facebook. In generale, resta inalterata la solidità dei giganti a livello aggregato nonostante un incremento del +13,8% dei debiti finanziari nei primi sei mesi del 2020. Stesso discorso per la liquidità che vede sempre il colosso giapponese Nintendo in testa, con livelli di liquidità al 63,6% del totale attivo a fine giugno 2020, davanti a Baidu, Booking e Microsoft.
Per quanto riguarda la redditività industriale nei primi sei mesi del 2020, Oracle guida la classifica per ebit margin (39,4%), seguita da Nintendo (36,4%) e Microsoft (36,1%). Rispetto al 2019 Facebook perde la prima posizione scendendo al quarto posto (32,6%).

E il fisco?

Circa la metà dell’utile ante imposte delle WebSoft è tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio fiscale cumulato di oltre €46 mld nel 2015-2019. Il tax rate effettivo delle multinazionali WebSoft è pari al 16,4%, al di sotto di quello teorico del 22,2%. Nel periodo 2015-2019 la tassazione in Paesi a fiscalità agevolata ha determinato per Microsoft, Alphabet e Facebook un risparmio fiscale rispettivamente di €14,2 mld, €11,6 mld e €7,5 mld.

Le WebSoft in Italia
Le WebSoft presidiano l’Italia tramite controllate, ubicate in gran parte nelle province di Milano e Monza-Brianza. Il fatturato aggregato delle filiali italiane nel 2019 ha raggiunto i €3,3 mld (pari allo 0,3% del totale WebSoft) occupando oltre 11mila lavoratori (pari allo 0,5% del
totale WebSoft). Rispetto al 2018 si calcolano oltre mille dipendenti in più, in massima parte

3 assunti dalle società del Gruppo Amazon che vanta il maggior numero di occupati in Italia (circa 6mila unità). E il fisco italiano? Nel 2019 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco quasi €701 mln per un tax rate effettivo del 32,1%. La Borsa e le WebSoft, un connubio vincente
I giganti del WebSoft sono tutti quotati con l’eccezione del gruppo tedesco Otto, a controllo familiare. Nei primi 9 mesi del 2020 la loro capitalizzazione è aumentata del +30,4% (-6% per le multinazionali della manifattura). A fine settembre 2020 il podio della Borsa è occupato da Microsoft (€1.357 mld), Amazon (€1.345 mld) e Alphabet (€852 mld). Per quanto riguarda le
performance di Borsa, nei primi 9 mesi del 2020, si registrano rialzi in tripla cifra per Meituan Dianping (+128,8%) e JD.com (+110,9%); in campo negativo solo Automatic Data Processing
(-21,7%), Booking Holdings (-20,3%), Expedia (-18,8%) e Baidu (-4,1%).
CSR, Sostenibilità, Inclusione I report dedicati alle tematiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica sono molto
diffusi tra le WebSoft. Da questi si evince che nel 73% dei casi le Websoft hanno ridotto le emissioni di gas effetto serra per dipendente nel biennio 2018-2019 (in media del -5,9%). Nel 2019 il 68,4% di energia utilizzata proviene mediamente da fonti rinnovabili.

La presenza femminile tra i dipendenti delle WebSoft è del 37,7%; la percentuale si abbassa per le posizioni di leadership (30,1%) e per quelle tecnologiche e digitali (25,8%). Negli Stati Uniti metà della forza lavoro è bianca, il 61,9% nei ruoli di comando. Nelle posizioni tecnologiche la maggioranza (52%) è di provenienza asiatica.

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