Facebook ci da ipoteticamente la possibilità di essere noi stessi, quindi di pubblicare foto, stati, link a nostro nome, che sia fittizio, reale, ma che pur sempre rappresenti la nostra identità.
E se vi dicessi che Facebook presto darà realmente la possibilità a molti di essere se stessi sotto un’altra veste? Quanti di noi commenterebbero senza peli sulla lingua stati e post sapendo di essere anonimi?
Vi spiego…
Facebook Inc. sta lavorando su un’applicazione per mobile definita “stand-alone”, che consentirà agli utenti di interagire sul Social Network senza utilizzare il nome con cui si appare su Facebook. Quest’applicazione, che dovrebbe uscire nelle prossime settimane, rivela una differente e sperimentale realtà di approccio all’identità sin ora portata avanti da Facebook.
Qualcosa sta evidentemente cambiando, sembra che chi ha sempre portato avanti questa linea di pensiero stia cambiando idea, o per lo meno stia iniziando ad addentrarsi in nuove “avventure identitarie”.
Il progetto su questa App che ci consentirebbe l’attività anonima su Facebook è portato avanti da Josh Miller, uno dei product manager di Facebook. Miller e il suo team sta lavorando su questo prodotto in diverse forme da diversi anni, per poter procedere alla creazione di qualcosa che potesse essere inattaccabile sin da subito.
Cosa ci consente effettivamente questa app? Gli utenti di Facebook potranno usare multipli pseudonimi per scrivere realmente ciò che pensano in discussioni aperte (gruppi, pagine) o chiuse (tra amici). Questo “darà la possibilità agli utenti di potersi esprimere sentendosi realmente liberi”.
Naturalmente più di questo non si può sapere. L’agenda e gli appunti di Miller sono top secret, e lui non sembra essere intenzionato a rilasciare alcun tipo di commento a riguardo.
Sono infatti molti i dubbi, le domande e le perplessità su questa nuova applicazione. Come farà a funzionare? Come sarà strutturata? Come sarà possibile a condividere foto da “anonimo”, e come si farà a interagire con i propri amici se questi mi vedono come anonimo?
Bisogna solo attendere qualche settimana (potrebbero volerci mesi ma vorrei essere ottimista).
Ciò su cui c’è da riflettere è sul perché negli ultimi giorni Mark Zuckemberg abbia valutato così importante l’esistenza di una “pratica anonima” per gli utenti, quando la sua forza era proprio l’identità della persona.
È possibile ipotizzare che questo tipo di applicazione possa essere utile per tutti quegli utenti che hanno problemi di cui si vergognano parlare, come malattie o dipendenze. Con la possibilità di diventare anonimo potranno liberamente sfogarsi, liberarsi, discutere e condividere opinioni e pensieri nelle comunità virtuali di Facebook.
Altrettanto incerto è però come Facebook proteggerà i suoi utenti da spam o trolls che potranno abusare di questo nuovo servizio (temo ce ne saranno molti!).
Ho fatto qualche domanda ad alcuni amici, e la risposta predominante mi ricorda tanto quell’esperimento delle “24 ore di sincerità su Facebook”, il che mi ha lasciato perplessa ma al tempo stesso divertita. Sappiamo tutti quanto i Social Network siano il palco scenico delle discussioni, delle minacce, delle litigate più colorite e delle piazzate di gelosia tra uomini e donne, ma tutto questo essere anonimi ho paura darà vita a una vera giungla virtuale. Sono fiduciosa, spero che Miller e Co., dopo tanti anni di sviluppo, riusciranno a consegnarci un prodotto con il minor numero di falle possibili.
In attesa di “buone nuove”, vi lascio riflettere sul come utilizzare al meglio questo servizio senza diventare dei piccoli Tarzan.