La battaglia di comunicazione su manifesto dei candidati sindaco di Roma

sindaciLa battaglia che si combatte a colpi di slogan, manifesti elettorali e dichiarazioni a distanza è entrata nel vivo. In vista delle elezioni amministrative di giugno, da mesi Roma sembra un fronte di combattimento con scontri aspri ed eserciti di salvatori schierati in campo. Tra rinunce e candidature a sorpresa, l’obiettivo di questa campagna elettorale è lo stesso di sempre: avere una comunicazione efficace e conquistare il cittadino per conquistare il voto. A meno di trenta giorni dalle elezioni, i candidati sindaco di Roma sono quattordici e tra di loro c’è chi si è fatto notare in modo particolare.

La lista civica per Roberto Giachetti ha puntato sullo slogan Roma torna Roma e ha tappezzato la città di manifesti in cui compare in giacca e camicia (con il colletto un po’ spiegazzato, come un qualunque lavoratore a fine giornata) con lo sguardo rivolto verso l’alto e un leggero sorriso. Come se già la vedesse da lontano, dietro le spalle di chi guarda, Roma resuscitata. La lista del Pd per Giachetti, invece, rievoca una citazione di pasolinana memoria con il suo E tu splendi, invece, Roma in cui si mostra una bambina vestita di bianco che guarda nascere un fiore tra i sanpietrini. Un manifesto a metà tra la poesia e la pubblicità del mulino bianco, proprio per contrastare l’immagine di Roma data nel luglio 2015 dal New York Times, quando raccontò “il degrado” della capitale con la foto di una bambina ritratta accanto ai bidoni dell’immondizia.

L’onnipresente Alfio Marchini sorride in tutti i quartieri di Roma, ormai da diverse settimane. Anche lui in giacca e camicia, si mostra sicuro, mani incrociate e sguardo verso un punto imprecisato. Ha scelto di giocare sulla parola Liberi (che potrebbe riportare alla memoria la retorica della Casa delle libertà di Berlusconi) creando diverse combinazioni e slogan. Il più discusso è stato sicuramente Liberi dai partiti, che non si è più visto in giro da quando Forza Italia ha deciso di appoggiare la candidatura dell’imprenditore romano. Altre varianti sono Liberi di camminare sicuri, Liberi di investire sui giovani, Liberi di chiudere i campi nomadi, Liberi nel dire no agli abusivi, Insieme Liberi da chi ha tradito (con riferimento probabilmente a Marino). In basso a tutti i manifesti la scritta Capaci, Concreti, CUoraggiosi, per giocare sul fatto che il simbolo di Marchini è un grande cuore rosso.

Giorgia Meloni, candidata sindaco di Fratelli d’Italia, ha puntato su Questa è Roma, comparendo in una foto mezzobusto con i boccoli al vento e lo sguardo fisso verso la macchina da presa o meglio verso gli elettori. Ha fatto molto parlare di sé per il fatto che tra i suoi manifesti uno recita Qui le regole si rispettano. Questa è Roma, eppure alcuni sono stati ricoperti da cartelli del comune per segnalare affissioni abusive. Al centro della satira di Sabina Guzzanti che la imita direttamente da un cartellone elettorale, sulle sue foto per strada la Meloni viene anche offesa con battute sessiste, attacco sleale rilevato da Roberto Moliterni su Donna Moderna.

I toni accesi della campagna elettorale si fanno evidenti quando ci si allontana ancora di più da centro destra e centro sinistra. Casapound candiderà Di Stefano e il Partito Comunista candiderà Alessandro Mustillo. Ironia della sorte, i due hanno esposto manifesti elettorali abbastanza simili: A Roma serve un sindaco di Casapound vs A Roma servono i comunisti. Indifferente o compiaciuto della gravità delle parole utilizzate, Di Stefano si presenta per strada con il volto serio e la cravatta nera e tuona I buonisti lo chiamano arrogante, xenofobo, populista solo perché è dalla parte degli italiani. Anche La Destra di Storace, confluito sulla candidatura di Marchini, ha utilizzato parole forti, promettendo Tornerà italiana e Tornerà pulita. Senza specificare di che tipo di pulizia di tratti. Lo stesso Bertolaso, candidato sindaco di Roma per Forza Italia ora ritirato, non ci andava leggero con il suo hashtag #Tolleranzazero. In ultimo, quasi fantascientifico è il manifesto di Forza Nuova di Iorio, anch’esso candidato sindaco: Fermiamo l’invasione aliena. Anche la comunicazione da loro è un po’ estrema.

mediaCommenti