Una bell’esempio di trasparenza quello dato da The Guardian che per la ricerca del successore di Alan Rusbridger ha semplicemente pubblicato un annuncio online nella sezione “Lavora con noi”.Nel sobrio post si scrive che il candidato dovrà “succedere ad Alan Rusbridger alla guida del Guardian e proseguire nella sua evoluzione di società giornalistica globale e digitale”.
I requisiti del nuovo direttore comprenderanno essere “credibile in quanto leader di un’organizzazione giornalistica con ambizioni globali”; avere un “background giornalistico fuori del comune; essere un “innovatore; mostrarsi completamente dedito a un giornalismo indipendente e aperto; essere in grado di lavorare sotto pressione”.
Se vi sentite di sostituire dopo vent’anni il direttore che ha portato la testata al premio Pulitzer grazie alle rivelazioni di Edward Snowden basterà compilare online l’apposito form, allegare il proprio curriculum e una lettera di referenze. Per complicare, ma giusto un attimo, le cose bisognerà anche spiegare in non più di mille parole, la visione per il futuro del Guardian, compreso l’uso dei nuovi media e web.
Candidatevi entro la mezzanotte del 1 febbraio 2015.
Questo il link per partecipare alle selezioni: http://jobs.theguardian.com/job/5990914/editor-in-chief-guardian-news-and-media-/
Da questa esperienza dobbiamo tutti imparare qualcosa. La prima cosa che la Gran Bretagna non è l’Italia. Nel nostro paese una selezione del genere non sarebbe neanche stata aperta, dato il fatto che una selezione simile significa istituire un pool di controllo che riceva, legga e valuti centinaia (probabilmente migliaia) di curricula. Troppo sbattimento.
Sappiamo bene che la maggior parte delle testate devono (in Italia) portare a casa risultati che non sono per forza editoriali, ma di aiuto, sostegno e visibilità a chi è il proprio editore, ai suoi interessi, alla parte politica di cui è sponsor. Vale per la carta stampata, la radio, la tv e il web.
Molti editori italiani fan da se’, non hanno bisogno di aprire le selezioni su internet. Buona fortuna a chi si candiderà per il Guardian, ricordando che ci sono anche altri ruoli da coprire oltre a quello più blasonato di Direttore navigando questo sito http://jobs.theguardian.com/